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Roma #miocapitano, Totti firma il rinnovo: giocherà fino a 40 anni in giallorosso

Biennale per il capitano, poi si apriranno le porte della carriera dirigenziale: “Ai Mondiali non penso, la mia Nazionale è la Roma”. Poi una stoccata alla Juve su Del Piero: “Non lo ha rispettato come la Roma ha fatto con me. Quest’anno c’è più rispetto, faremo bene”.
A cura di Maurizio De Santis
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Francesco Totti firma il rinnovo del contratto con la Roma, l'annuncio ufficiale nella conferenza stampa di Trigoria accanto al presidente James Pallotta. "Non abbiamo avuto mai nessun dubbio su Totti – afferma il massimo dirigente -. Lui è il leader della Roma e resterà qui per sempre". Il capitano indosserà la maglia giallorossa fino al 2016 (a 3.2 milioni circa a stagione più bonus), poi quando avrà 40 anni e si apriranno le porte della carriera dirigenziale. Lui come Beckenbauer, il ‘kaiser' Franz che a Monaco è un'istituzione e del calcio tedesco è un'icona, proprio come il campione capitolino tra i più grandi della storia sportiva italiana. Vent'anni di carriera e una vita dedicata ai colori della ‘lupa'. Quella maglia, che ha sempre tenuto stretta in pugno senza mai gettarla per terra come la spugna in segno di resa – nemmeno nei momenti peggiori –, sarà per sempre sua e non l'ultima che vestirà. Le parole pronunciate nel giorno della presentazione della nuova divisa, che avevano scosso l'ambiente, sono già dimenticate. Fanno parte del passato. Sono state cancellate dall'entusiasmo ritrovato (Roma capolista) e dalla sfida di Garcia che prova a riconquistare l'Europa.

Superare Piola, ultima sfida. Due anni ancora a combattere in campo, a inventare assist per i compagni, calciare punizioni micidiali e pennellare traiettoria magiche – come la sua Roma – con la palla. Tocchi d'autore sul grande palcoscenico dello stadio Olimpico, la ‘sua' casa. Il ‘suo' Colosseo. E allora che lo spettacolo circense continui e Totti avrà così ancora la possibilità di battere il record di bomber di tutti i tempi che appartiene a Silvio Piola: 47 gol lo separano dalla gloria e dalla leggenda, tanti ne mancano alla soglia dei 274 a fronte dei 227 realizzati.

Grazie Roma. "Ringrazio il presidente – attacca il capitano, dopo il brindisi e l'abbraccio con Pallotta -, mi ha dato la possibilità di continuare a indossare l'unica maglia che ho sempre amato, faremo grandi cose". Lui più fortunato rispetto ad altri colleghi…: "Mi spiace per Moratti, è stimato da tutti, non solo dagli interisti, ma l'Inter ha deciso di voltare pagina".

Del Piero meritava di più. "E' un altro addio simbolico dopo quello di Del Piero – aggiunge Totti -, che è andato a provare un altro calcio. Mi spiace non sia stato trattato come la Roma ha fatto con me".

La mia Nazionale è la Roma. "Inutile fare calcoli e sbilanciarsi in positivo, si rischia di rimanere delusi. Ma con Garcia abbiamo trovato un allenatore competente, che si fa rispettare e fa giocare bene la squadra. La Nazionale? Non ci penso, la mia maglia azzurra è quella della Roma. Ma se poi dovesse succedere qualcosa, sono qui".

Roma-Lazio. "Il derby? Fortunatamente ci sono solo tre romani in squadra così gli altri non lo soffriranno come lo soffriamo noi. Abbiamo campioni di grande esperienza che sanno come vivere ed affrontare la stracittadina. L'unica cosa è vincere. Quest'anno ci sono giocatori di esperienza in squadra che hanno giocato tanti derby in carriera:sanno di cosa si parla".

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