Roma, Totti c’è ma il futuro è incerto
L'estate bollente della Roma è appena iniziata. Francesco Totti, ormai si può dire, resterà ancora per un altro anno. Il capitano, trascinatore "alla Altafini" dopo le incompresioni con Spalletti, che così gli ha di fatto allungato la carriera, è il presente e un pezzo di futuro della Roma. Ma tutto il resto racconta di domande ancora senza risposta, di una stagione post-europei appesa all'obiettivo Champions League. Al 30 giugno, la società deve chiudere un bilancio che deve far registrare 30 milioni di attivo per rispettare i vincoli del fair play finanziario Uefa. E Sabatini, che lo stesso giorno vedrà scadere il suo contratto, avrà il compito di trovare l'alchimia giusta per evitare la cessione dei big
Pjanic resta o va? – La via più breve, infatti, passa per l'addio di Nainggolan o Pjanic, che però vogliono restare. Il bosniaco sta anche studiando un rinnovo di contratto per eliminare la clausola rescissoria da 38 milioni. Rimane, comunque l'alternativa di raccogliere una quarantina di milioni dalle cessioni di Sanabria (che interessa al Valencia), Sadiq, Iago Falque, Doumbia (magari in Cina), Paredes e Ricci. Ha richieste anche Rudiger, che verrà riscattato per 9 milioni dallo Stoccarda, per cui il Liverpool sarebbe disposto a pagare 19 milioni. “Il terzo posto non va sottovalutato” ha detto Baldissoni. Ma con il secondo sfumato, senza superare i preliminari la Roma corre il rischio di perdere i 50 milioni della Champions a pochi giorni dalla chiusura del mercato. L'accesso diretto alla fase a gironi, infatti, garantisce subito già 12 milioni, che si possono già mettere nel bilancio di quest'anno. Il resto dipende dal market pool, che per l'Italia vale circa 110 milioni. Superando il preliminare, con tre squadre nella fase a gironi, la prima tranche, ovvero 55 milioni, verranno così spartiti: 50% alla Juventus, 35% alla seconda in classifica, 15% alla terza. Per la Roma, che quest'anno ha incassato circa 77 milioni dalla campagna europea, mentre la Lazio si è dovuta accontentare dei 28 dall'Europa, la differenza si vede, si sente, si tocca.
Tanti addii – Il primo aiuto a Sabatini, comunque, arriverà da Rudi Garcia che interessa al Valencia e al Milan e sta trattando per una buonuscita di un paio di milioni: considerato che guadagna 5,8 milioni l'anno, la Roma può risparmiarne una buona decina. Di sicuro lascerà anche Maicon, che dopo 69 presenze in tre anni non è riuscito a raggiungere il 70% di gare giocate che sarebbero valse il rinnovo automatico. Darà l'addio al calcio Keita, impiegato per 1632′ in stagione, che percepisce due milioni lordi. Farà le valigie anche Torosidis, che alleggerirà il monte ingaggi di ulteriori 2,6 milioni, che si aggiungono ai 6 di Gervinho e ai 5 di Cole.
Totti c'è – Nello scenario, comunque, si inserisce anche il rinnovo di Francesco Totti ancora per un anno, presumibilmente l'ultimo da calciatore. L'incontro tra Baldissoni e il commercialista del capitano, Adolfo Leonardi, ha definito i parametri dell'accordo. Totti percepirà un milione più i premi, con la garanzia di un contratto da dirigente a 600 mila euro a stagione per sei anni. Alla Roma andranno anche i diritti totali (quelli legati al merchandising), mentre Totti terrà per se i diritti personali (quelli legati agli sponsor).
Rivoluzione – La rivoluzione ci sarà comunque. Scontato il mancato rinnovo del prestito di Gyomber, dato per certo l'addio di Ucan, troppi gli 11 milioni fissati per il riscatto di un giocatore che ha collezionato appena 10 presenze in giallorosso, l'estate giallorossa pare sempre più nel segno del cambiamento. I dubbi principali riguardano Digne e El Shaarawy. Il terzino, terzo giocatore più utilizzato della rosa, è innamorato di Roma, ma Pallotta deve decidere se riscattarlo dal PSG per 15 milioni. Sabatini sta comunque trattando per scendere a 10. L'ex attaccante del Milan, secondo quanto promesso da Baldissoni, invece resterà di sicuro: si è meritato il riscatto (13 milioni) grazie ai 7 gol e due assist in 15 presenze.
Poca stabilità – Di fatto, questa è una tendenza piuttosto comune nella Roma degli ultimi anni. Nella formazione scesa in campo contro il Chievo per l'ultima stagionale all'Olimpico presentava sei giocatori diversi rispetto all'undici base del passato campionato. Negli ultimi cinque anni, sono sempre cambiati non meno di cinque titolari da una stagione all'altra. Ma non è così che si costruiscono le squadre vincenti. La Juventus insegna. In questa stagione in cui ha ringiovanito la rosa, i bianconeri hanno comunque trionfato perché negli anni precedenti si sono limitati a inserire un paio di elementi di qualità nell’undici base. Il contrario della Roma che ha sempre rivoluzionato mezza squadra e non è andata mai al di là di secondi posti a distanze in doppia cifra dalla Juventus. L'ormai probabilissimo terzo posto di quest'anno suona perciò come un monito, come l'inizio di una nuova era.
Apertura alla Cina – Un'era che potrebbe iniziare con un'apertura verso la Cina. Pallotta, infatti, ha incontrato imprenditori cinesi che potrebbero entrare come soci di minoranza. Il presidente è pronto a cedere una quota non superiore al 20% per mantenere la squadra competitiva con meno sacrifici. Ma non è da escludere che il gruppo cinese possa semplicemente diventare il nuovo main sponsor giallorosso, per incrementare e insieme diversificare i ricavi della società. Su tutti i fronti, dunque, quella della Roma sarà una lunga estate caldissima.