Roma, Spalletti: “Nessun rimpianto, siamo ancora deboli”

Spaventare il Real Madrid e graziarlo con diverse occasioni da gol sciupate clamorosamente, non capita tutti i giorni. Nell'ottavo di finale di Champions League, la Roma di Luciano Spalletti c'è riuscita nella prima gara d'andata ma, soprattutto, nel ritorno in Spagna, davanti al pubblico del "Bernabeu". Arrivato davanti alle telecamere scuro in volto, Luciano Spalletti si è però rifiutato di vestire i panni dell'allenatore pieno di rimorsi e rimpianti: "Inutile recriminare perché se non segni, prima o poi lo fanno gli altri – ha spiegato il tecnico a Mediaset Premium – Dobbiamo prendere atto della realtà e del risultato sia di Roma che di questa sera. Probabilmente potevamo fare di più, ma dobbiamo crescere come mentalità, cattiveria e condizione. Siamo ancora deboli, c'è poco da fare. Alla prima difficoltà non riusciamo ad essere la squadra di livello che dovremmo essere".
Il ricordo di Manchester
Deciso e graffiante più che mai, il tecnico toscano ha poi chiarito meglio il suo concetto: "Mi angoscia pensare che qualcuno possa ritenersi soddisfatto di queste due partite – ha continuato l'ex allenatore dello Zenit – Non si può essere contenti dopo aver perso due partite per 2-0. Questa è la realtà e bisogna svegliarsi velocemente, senza raccontarsi le favole. Dobbiamo crescere in fretta, perché cosi non va bene. Bisogna fare meglio perché questa è una squadra che deve fare dei balzi in avanti, non dei passettini". Uno Spalletti duro nella sua analisi e realista di fronte all'evidenza: "Il Real Madrid non sta benissimo, eppure stasera ci è andata bene. Dopo i due gol mi sono meravigliato di non averne presi altri, e lo dico perché anch'io mi porto dietro qualche risultato pesante (il 7-1 rimediato a Manchester nel 2007, ndr). Stasera ho rivisto quella situazione, ma farlo capire ai giocatori non è facile. Il rimpianto è quando non ti sei giocato la partita in maniera convinta e noi, questa sera, non lo abbiamo fatto".