Roma: segno e son Destro, in gol con la Fiorentina
Sono le 13.56 allo Stadio Olimpico di Roma, quando il bomber che tutti avevano (quasi) dimenticato torna al gol. Esplode di gioia, lancia la maglia e viene anche ammonito per essersela tolta. Ma ci può stare: il ritorno al gol di Mattia Destro nove minuti dopo essere tornato al calcio giocato fa quasi storia a parte. Si era detto tanto, forse troppo, su questo giocatore classe 1991, promessa della Nazionale che dal 23 gennaio ha attraversato un lungo periodo buio. Era appunto il 23 gennaio quando si giocava Roma-Inter, semifinale di Coppa Italia.
E' tutto alle spalle – commenta a caldo -. Non ce la facevo più e quel gol per me è stato liberatorio. Messaggio al campionato? Continueremo a giocare alla nostra maniera con la stessa intensità.
Il calvario. Mattia Destro si procura una lesione del menisco esterno del ginocchio sinistro. Niente di gravissimo, viene operato e dopo due mesi torna regolarmente in campo e riprende a segnare. Pescara, Napoli e Inter se lo ricordano bene. Ma il ginocchio non è del tutto a posto. Inizia ad avere problemi sempre più evidenti. Va in Nazionale, nel campionato Under-21 che non è al meglio. Stringe i denti e gioca anche contro la Norvegia, ma la sofferenza è tanta. Si ferma lì. Iniziano le polemiche, girano le sue foto ingrassato, si fanno strane ipotesi e fantasiose congetture. Lui non replica, sta zitto, e prosegue verso il recupero. A piccoli passi. Si fa scivolare via tutto.
La rinascita. E poi arriva il giorno dell'Immacolata, oggi. Entra al posto di Florenzi, tra gli applausi dell'Olimpico. Ci mette solo nove minuti a prendere confidenza con quel pallone. Il tempo di prendere le misure agli avversari. E poi arrivano le 13.56: Gervinho gli serve un assist al bacio, e lui non si fa pregare. Gli scivola di dosso tutto: la rabbia, la paura, esplode di gioia. Lancia la maglia, il suo è un grido liberatorio. Mattia Destro c'è. Un Gladiatore, vero, per la Roma. E forse anche per la Nazionale.