Roma, Sebino Nela rivela: “Ho sconfitto il cancro dopo otto mesi di lotta”
Una bella notizia da Roma: Sebino Nela, indimenticato terzino giallorosso degli anni Ottanta, ha vinto la sua partita più importante, quella contro il cancro. A rivelarlo è stato lo stesso giocatore, che in una lunga intervista al Corriere dello Sport ha fatto outing sul male che ha rischiato di portarlo via. "Adesso sto bene, i valori sono tornati normali", ha subito precisato. Sebino non corre più rischi. Anche se all'inizio è stata durissima. "Gli esami avevano evidenziato delle metastasi, ed è stato necessario l'intervento chirurgico, non c'era tempo da perdere" – spiega ancora Nela – "Ora voglio riposare un po', la partita è stata lunga e faticosa. Il sostegno che ho avuto dalla mia famiglia è stato fondamentale. Senza l'aiuto che ho avuto forse avrei chiesto il cambio alla fine del primo tempo" – scherza Sebino – "Invece ho trovato la forza di reagire. Una feroce forza di reagire. Che cresceva giorno dopo giorno". E poi, racconta questi terribili otto mesi: "Sono stato operato a novembre e venti giorni fa ho fatto l'ultimo ciclo di chemio. Il tumore l'ho preso di petto, con grande coraggio, senza paura. Non mi sono tirato indietro, come ho fatto in tutte le partite che ho giocato da calciatore. Non sono mai uscito da un campo di calcio con il rimpianto di aver tirato indietro la gamba" – spiega ancora Nela – "La mia partita più importante l'ho già vinta. Ho fatto la Tac pochi giorni fa: è positiva, i valori sono tutti tornati normali". Tanta paura, ma alla fine ha vinto lui, Sebino. "Non accettavo l'idea" – aggiunge – "di far soffrire le mie figlie facendo vedere loro che stavo male. Quel pensiero mi ha spinto a mettercela tutta, a cercare ogni energia dentro me stesso. A non mollare. A crederci. Il fisico ha reagito bene". E adesso, tanto voglia di ricominciare. Domenica a Riscone, sede del ritiro giallorosso, scenderà in campo per beneficenza. Sebino è tornato. "Per me sarà un tuffo al cuore. E il mio cuore è rimasto per la Roma. Adesso possiamo ripartire".
