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Roma-Sampdoria 2-1: Florenzi-Perotti e terza vittoria consecutiva

Florenzi apre le danze al 45′, poi una magia di Perotti a inizio ripresa spiana la strada verso il terzo successo consecutivo di Spalletti. Un tiro di Fernando deviato da Pjanic riapre la gara. Nel finale, prima Cassano poi Dodò e Cassani (traversa) sfiorano un meritato pareggio.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Roma risponde a Napoli e Juventus e si prende una piccola rivincita su Fiorentina e Inter, fermate sul pareggio. Così, la vittoria sulla malcapitata Sampdoria incapace di uscire dall'Olimpico senza essere sconfitta, con gli uomini di Spalletti pronti ad agganciare i nerazzurri al quarto posto. Terza vittoria consecutiva per Spalletti che così rivede la luce della Zona Champions. Ma contro una buona Sampdoria, i giallorossi soffrono le classiche pene dell'inferno soprattutto nel finale quando Montella mette in campo tutta la qualità a disposizione conm Soriano, Cassano, Ricky Alvarez e Quagliarella. Ma alle reti di Florenzi (a fine primo tempo) e Perotti (inizio ripresa) riesce solo a rispondere con un tiro di Fernando deviato da Pjanic. E al 93′ la traversa nega il giusto pari su tiro di Cassani.

Primo tempo: Florenzi a segno

Roma inedita – La Roma si ritrova con diversi titolari fuori per squalifica e fuori forma e Spalletti spinge per un undici che abbia in campo giocatori al cento per cento. Così ecco che si riprende la fascia di capitano Keita che guida le manovre in mediana mentre avanti il neo arrivato Perotti gioca con Salah e El Shaarawy mentre Dzeko si accomoda in panca. La Samp di Montella perde all'ultimo secondo Moisander e si affida in attacco al solo Muriel. La lettura del match è chiara: doriani in ripartenza e padroni di casa a farsi carico della manovra e dell'iniziativa.

Samp sorniona – Ne nasce una prima fase di match con la Roma che spinge in avanti e che si fa pericolosa con le giocate dell'ex Genoa insieme a Pjanic. Non c'è una vera e propria azione chiara da gol ma la sensazione è che la squadra di Spalletti possa sfondare da un momento all'altro grazie alla velocità dei suoi esterni che mettono in difficoltà Ranocchia e compagni di reparto. La Sampdoria cerca di reggere e pungere in contropiede ma la difesa giallorossa è molto attenta.

Ci pensa Florenzi – La Roma non trova la via del gol, la Sampdoria alza il baricentro e prova ad alzare la propria manovra, sfiorando anche un calcio di rigore a metà tempo con Correa che però viene ammonito per simulazione. La reazione giallorossa c'è anche se non convinta con Spalletti nervosissimo in panchina e una squadra che fatica a trovare la via del gol. Che giunge proprio all'ultimo secondo con Florenzi che chiude di testa un'azione iniziata da El Shaarawy.

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Secondo tempo:

Perotti gol – Sia la Roma che la Sampdoria non cambiano gli uomini e la propria idea di gioco con i padroni di casa che continuano a fare gioco e gestire la palla e gli ospiti che attendono per ripartire in contropiede. Ma a rompere le uova nel paniere di Montella ci pensa Diego Perotti che sfrutta alla grandissima l'assist di El Shaarawy e con un tiro a giro imparabile infila per la seconda volta Viviano.

Il parziale cambia ancora e la gara si riapre improvvisamente con un autogol di Pjanic che sporca un tiro senza pretese di Fernando al 12′ della ripresa poco dopo che Montella aveva deciso di alzare il baricentro inserendo in campo anche Fabio Quagliarella nel tentativo della rimonta all'Olimpico.

Forcing doriano – Spalletti cambia assetto: fuori Maicon e difesa a tre e dentro Dzeko per riportare la pressione in area della Sampdoria. Una mossa chiara per cui la Roma vuole chiudere ad ogni costo la partita dopo la rete degli ospiti ma la Samp non sta a guardare e Montella rilancia: via Barreto e dentro l'ex Inter Ricky Maravilla Alvarez. E la gra acquista maggior tasso tecnico anche perché nel finale la Doria conclude il match anche con Cassano in campo che quasi al 90′ sfiora la clamorosa rete del pareggio. Con la Roma in difficoltà nei minuti di reupero dove prima Dodò prova il tiro da lontano e dopo Cassani colpisce una clamorosa traversa.

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