Roma, Ranieri alla riscossa: non sono un bollito, i risultati si vedono
La sua loquacità sembra non conoscere limiti, alimentando polemiche sempre più aspre ed utilizzando termini sempre più accesi: Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha trovato finalmente la grinta giusta per affrontare, faccia a faccia, i giornalisti che tanto lo avevano criticato nei mesi precedenti.
La riscossa parte dalle modifiche apportate all'atteggiamento tattico: «Mi hanno dato del bollito e hanno detto che ero bollito, ma ho ragione io. Ho cercato di sistemare la squadra sugli avversari perchè vedevo che le cose non funzionavano come l'anno scorso. Ora va meglio e si vede».
L'intervista alla "Rivista Romanista" è un corollario di sassolini, tra i tanti tolti in questo periodo dalle sue scarpe, ma le proprie colpe vanno ammesse, e il tecnico romano lo sa benissimo: «Ho sbagliato anche io, perché quando un allenatore si rende conto che qualcosa non funziona deve lavorare di piu' sulle teste dei suoi giocatori ed io evidentemente non l'ho fatto abbastanza».
Ranieri vorrebbe una Roma formato Barcellona, ma lo stesso Guardiola gli ha confessato: «Sogno di giocare come il Barcellona, ma e' impossibile e me l'ha confermato anche Guardiola: Claudio, io posso giocare cosi' solo a Barcellona, perche' qui ce l'hanno tutti nel dna, ad esportarlo avrei problemi anch'io».
Infine, apertura e chiusura di parentesi sul contratto: «Io non ho mai chiesto il rinnovo, ma se n'era parlato. Firmare con una clausola che consenta al nuovo proprietario di liberarsi di me non m'interessa. Meglio allora restare liberi. Tanto io una squadra la trovo».