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Roma, perché hai ceduto Salah? Monchi: “Costretti dal bilancio e dai vincoli Uefa”

L’egiziano ha spaccato la partita e tagliato a fette la difesa della Roma nell’andata della semifinale di Champions. Nell’estate scorsa i giallorossi ricavarono dalla cessione 50 milioni (oggi ne vale il doppio), il diesse spiega: “Se non lo avessimo fatto adesso non saremmo qui a parlare di una semifinale di Champions perché i nostri conti erano sotto il rigido controllo della Uefa”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Se non lo avessimo fatto oggi non saremmo in semifinale di Champions". Il direttore sportivo della Roma, Monchi, prova ad arginare così il rammarico e le critiche per aver ceduto uno dei più forti attaccanti del momento: Salah, che nell'estate scorsa lasciò la Capitale per tornare in Premier League, riscattando le impressioni poco positive lasciate quando Mourinho lo volle al Chelsea. Quell'esordio e quel rendimento al di sotto delle attese lo portarono in giro per l'Europa: prima a Firenze e poi, dopo il pasticciaccio brutto del contratto, nella Capitale.

L'esplosione in giallorosso fu il miglior bigliettino di presentazione che potesse esibire: Klopp, fautore di squadre che amano intensità/aggressività/vocazione offensiva/pressing senza respiro, chiese ai Reds di fare uno sforzo per avere l'egiziano e innestarlo nel tridente con Firmino e Mané. A giudicare da quanto possano essere devastanti assieme e dai notevoli progressi fatti dall'ex giallorosso, il tecnico tedesco ha avuto ragione e soprattutto gli va dato il merito di aver alimentato il potenziale a propria disposizione.

L'evoluzione. Salah non è più solo un esterno d'attacco ma un calciatore in grado di rovesciare la partita coi propri colpi, di affondarli e mettere in condizione i compagni di essere altrettanto letali… chiedete pure a Di Francesco e alla difesa capitolina che nella fase centrale della sfida di Champions ad Anfield è rimasta spesso in balia degli avversari.

Perché la Roma ha ceduto un calciatore del genere? E, soprattutto, 40 milioni (più bonus) non sono pochi per un talento che ha mostrato di ambire al Pallone d'Oro? La versione fornita dal diesse spagnolo nell'intervista a Radio Onda Cero poggia su un fattore essenziale: la situazione dei conti in bilancio era tale da prevedere sia una cessione così dolorosa.

L'anno scorso siamo stati costretti a vendere entro il 30 giugno – ha ammesso Monchi -. E se non lo avessimo fatto adesso non saremmo qui a parlare di una semifinale di Champions perché i nostri conti erano sotto il rigido controllo della Uefa. quando sono arrivato io c'era un'offerta di 30 milioni per Salah, poi con i bonus siamo saliti a 50 (oggi ne vale il doppio, ndr). In quel momento non avremmo potuto ricavare di più da un'operazione del genere.

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