Roma-Parma 2-2: i giallorossi crollano di nuovo nel finale e Amauri li punisce
Montella decolla e precipita nel giro di 4 minuti. Il Parma dal baratro si ritrova in auge grazie alla doppietta di Amauri. Una sintesi perfetta, una sintesi che inquadra benissimo lo spettacolo andato in scena allo stadio Olimpico di Roma
Nel giorno della 600esima presenza del capitano Francesco Totti con i colori giallorossi, la Roma si mangia le mani e in vantaggio di 2 gol si fa rimontare per 5’ di autentica follia, che trovano in Amauri la realizzazione del peggiore degli incubi. Il bello e il brutto del calcio è questo e così quella che era apparsa un’autentica corazzata sino a 15’ dalla fine si dimostra un’armata di paglia e per la seconda volta in 7 giorni, vedi la trasferta di Genova finita 4-3, si fa rimontare dagli avversari dopo averli costretti nelle proprie linee.
L’undici Montelliano è cinico e fa dei calci da fermo la sua arma letale. Nel primo tempo infatti, la Roma è avanti di 2 senza aver fatto chissà quali sforzi e punendo l’atteggiamento rinunciatario dei ducali, nonostante la presenza di Giovinco e Candreva alle spalle di Amauri. La Roma, che ricorda di gran lunga quella di Spalletti, ha in Pizzarro, (infortunato con Ranieri, protagonista con Montella) la chiave del gioco. Le occasioni nonstante questo mancano e gli attaccanti latitano e così per sbloccare il risultato c’è bisogno del colpo da fermo. Lucarelli frana su Taddei in area di rigore, il penalty è sacrosanto e Totti dagli undici metri non è uno che si fa pregare due volte. Il Parma nonostante lo svantaggio non attacca e la Roma poco dopo, di nuovo su calcio piazzato porta a due le lunghezze di distacco. Totti dal vertice corto dell’area scodella al centro, Juan raccoglie, la respinta di Mirante sul colpo di testa di De Rossi, e da due passi deposita in rete il raddoppio. Il primo tempo vede così la Roma con il risultato quasi in cassaforte ma nell’intervallo ecco l’episodio che cambia l’inerzia della gara: Pizarro si fa male al ginocchio destro ed è costretto ad uscire in barella.
La ripresa si apre con Simplicio nelle vesti di Pizarro e la differenza si nota sin da subito. La Roma trotterella ma non va oltre un velleitario possesso di palla. Marino capisce, finalmente, che è il momento di Hernan Crespo e l’entrata dell’argentino, in coppia con Amauri, rende definitivamente chiaro che i ducali soffrono terribilmente il modulo a una sola punta, tant’è che il conseguente passaggio di modulo cambia volto alla gara.
Alla mezz’ora infatti la partita si riapre. Amauri accorcia le distanze con una giocata strepitosa, deviando di tacco un traversone dalla destra e infilando un attonito Doni che non può far altro che vedere il pallone infilarsi in fondo al sacco. La Roma, si ritrova alle corde e il Parma inizia a crederci, e a 5’ dalla fine arriva l’incredibile pareggio: Burdisso la combina grossa in area, Amauri si ritrova il pallone tra i piedi e con una zampata sigla il 2-2.
La partita si rinfiamma e le emozioni si susseguono da una parte e dall’altra. Paci finisce sotto la doccia anzi tempo per somma di ammonizioni. Menez e Borriello danno linfa nuova all’attacco giallorosso, Dzemaili costringe Doni a un plastico volo per salvare la porta giallorossa, Giovinco sfiora il gol alla Totti, con un cucchiaio che ammutolisce l’Olimpico. E così i venti minuti finali regalano più emozioni dei settanta fino ad allora giocati, ma alla fine il verdetto resta quello, e i fischi per la Roma, a fine gara, fanno capire decisamente quanto questo pareggio valga per il pubblico giallorosso, che dopo il successo all'esordio di Montella, si aspettavano la prima vittoria dell'aeroplanino anche tra le mura di casa.