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Roma, Pallotta agli ultrà: “I veri tifosi non tirano merda sui calciatori”

Durante una chat con il popolo giallorosso, il presidente ha spiegato con fermezza e senza giri di parole il suo punto di vista: “Voglio cambiare la cultura italiana e sbarazzarmi delle persone che non si comportano come veri tifosi”. Pansa: “Segnale positivo”. La Vedova Raciti: “Sarei più dura e chiuderei gli stadi”. Lotito: “Io, in prima linea da dieci anni”.
A cura di Alberto Pucci
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Se la parte biancoceleste della Capitale sta vivendo un momento straordinario, altrettanto non può dire quella giallorossa reduce da risultati altalenanti, il secondo posto in classifica perso (con il conseguente sorpasso dei "cugini") e le clamorose polemiche, tra ultras romanisti e James Pallotta, nate in seguito agli indecenti striscioni comparsi durante la sfida contro il Napoli. Punita con la chiusura della Curva Sud per un turno, la società capitolina ha evitato di fare ricorso contro la decisione del giudice sportivo Giampaolo Tosel. Una presa di posizione che non è andata giù alla parte più focosa del tifo giallorosso che, a distanza di ore, ha risposto con altrettanti striscioni d'accusa nei confronti di James Pallotta.

Il messaggio ribadito in chat

Il presidente del club, durante una chat proprio con i tifosi, ha voluto spiegare il suo personale punto di vista e la posizione della società: "Ne abbiamo parlato tra di noi e un appello per il ricorso non ci è sembrata la soluzione giusta – ha spiegato il numero uno della Roma durante la chat, ripresa anche dal sito del club -. Voglio cambiare la cultura italiana e sbarazzarmi delle persone che non si comportano come tifosi veri".

La rabbia del presidente

Dopo aver confermato il suo assoluto impegno ("La Roma è il mio amore, e non sarò contento fino a quando non vinceremo tutto"), James Pallotta ha poi risposto duramente alla sua curva: "Mi sono sempre battuto per i tifosi giallorossi in Italia e in tutto il mondo e continuerò a farlo solo per quelli veramente appassionati. I veri tifosi non fanno commenti razzisti, non portano violenza e non offendono i loro giocatori. Per colpa di pochi, tutti noi paghiamo le conseguenze. I veri tifosi non tirano merda sui giocatori". Un attacco violento, figlio di un particolare momento che al presidente romanista è andato di traverso: "Negli ultimi mesi un gruppo di tifosi ha insultato i giocatori, li ha fatti andare sotto la curva e ha detto loro che non meritano di indossare la maglia della Roma. Non abbiamo bisogno di questo, anzi vogliamo che sostengano i calciatori in queste ultime otto partite. Il nostro obiettivo è quello di qualificarci alla prossima edizione della Champions League".

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Pansa: "Pallotta ha dato un segnale positivo"

"Le parole di Pallotta sono un segnale molto positivo. E' importante che i presidenti prendano una posizione netta e distinta perché tutto il mondo del calcio deve capire da che parte stare, dalla parte della legalità o meno. Ci sono tifoserie violente molto simili a organizzazioni criminali che perseguono interessi diversi". Così s'è espresso il capo della Polizia, Alessandro Pansa, durante il convegno ‘Vivere lo stadio: una passione a rischio?' all'Università La Sapienza di Roma.

Vedova Raciti: "Sarei più dura, chiuderei gli stadi"

"Chiuderei gli stadi. Chi vuole vedere la partita la vede a casa". Marisa Grasso, vedova dell'ispettore Raciti, non fa sconti rispetto agli episodi accaduti di recente all'Olimpico. Dure le parole a corredo della presa di posizione del presidente della Roma James Pallotta. "Quegli striscioni contro Antonella Leardi (madre di Ciro Esposito, ndr) mi hanno fatto male. Ho provato personalmente molto dolore, dovrebbe esserci maggiore rispetto nei confronti dei familiari".

Lotito: "Io, in prima linea da dieci anni"

"Da 10 anni combatto quei delinquenti che si dicono tifosi – ha aggiunto Lotito, presidente della Lazio -. La stragrande maggioranza delle persone sono per bene che vogliono tifare la loro squadra del cuore. Bisogna avere il coraggio di fare una separazione netta tra delinquenti e le persone per bene che poi disertano gli stadi".

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