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Roma, Pallotta: “Basta aggredire così la squadra. Meritiamo rispetto”

Il presidente deluso per i fischi del pubblico rivolti ai giallorossi nonostante il passaggio del turno in Champions: “Basta massacrare i giocatori”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il presidente della Roma, Pallotta, in polemica coi tifosi per i fischi
Il presidente della Roma, Pallotta, in polemica coi tifosi per i fischi

La Roma passa agli ottavi di Champions League per il rotto della cuffia. Il Barcellona tiene a bada il Leverkusen, all'Olimpico basta un mediocre 0-0 contro il Bate Borisov per volare a Nyon e attendere che dal sorteggio dell'urna venga estratto il prossimo avversario. Eccezion fatta per i blaugrana, con i giallorossi in seconda fascia, non c'è da stare tranquilli… nemmeno il Chelsea di Mourinho – che pure attraversa un periodo poco felice – può essere considerato il ‘male minore' rispetto al Real Madrid oppure al Bayer Monaco che ‘tremare il mondo fa' con Lewandowski. Le bordate di fischi che hanno accompagnato la prestazione arrivano a corredo di una serata di Coppa tutt'altro che entusiasmante, dove ha prevalso la paura d'inciampare nell'ennesimo fosso/flop, con la testa rivolta a quanto accadeva tra catalani e tedeschi. "Abbiamo fatto 24 tiri in porta", sentenzia Rudi Garcia a fine match. Peccato che il disappunto dei sostenitori – non quelli della Curva che, in aperta polemica con le istituzioni per il frazionamento del settore, hanno disertato lo stadio – offra un'idea diversa di quel che è successo in mezzo al campo.

Mugugni e malumori non sono piaciuti affatto al presidente, Pallotta, nelle ultime ore coinvolto nel botta e risposta sulla vicenda sicurezza con il prefetto, Gabrielli. "Questi ragazzi devono essere lasciati in pace – ha ammesso il massimo dirigente nella mixed zone -, sono professionisti che lavorano tutti i giorni. Meritano maggiore rispetto, non quei fischi. E' una situazione frustrante". Al patron americano proprio non va giù la contestazione nei confronti di una squadra che ha raggiunto un traguardo importante, gli ottavi di Champions. "I giocatori avrebbero meritato applausi ma sono stati fischiati nonostante il passaggio del turno. Arrivati ad un certo punto bisogna crescere e smettere di infangare giocatori e staff".

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