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Roma-Napoli sospesa per i cori discriminatori, riprende pochi minuti dopo

L’arbitro Rocchi ha sospeso la partita Roma-Napoli al 68é minuto per i cori razzisti urlati da una parte della stadio Olimpico (la Curva romanista). Il match è ripreso poco dopo con l’attaccante dei giallorossi, Edin Dzeko, che ha invitato i tifosi capitolini ad applaudire, incoraggiare la propria squadra e a evitare atteggiamenti del genere.
A cura di Maurizio De Santis
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L'arbitro Gianluca Rocchi ha momentaneamente sospeso la gara tra Roma e Napoli al 68° minuto allo stadio Olimpico di Roma per cori discriminatori provenienti dalla Curva Sud dell'Olimpico nei confronti dei tifosi partenopei. Il risultato era fermo sul 2-0 per le reti di Zaniolo e Kolarov (su cacio di rigore). Come da regolamento, il direttore di gara s'è fatto consegnare la sfera e ha chiesto alle squadre di schierarsi a centrocampo. In precedenza, dopo i primi cori, un avviso via altoparlante aveva già minacciato lo stop della partita. L'incontro è ripreso dopo un paio di minuti circa con l'attaccante dei giallorossi, Edin Dzeko, che ha invitato i tifosi giallorossi ad applaudire e a evitare atteggiamenti del genere.

Cosa dice il regolamento sulla sospensione temporanea di un match per cori discriminatori: Allo stadio è stato applicata la norma che prevede la sospensione temporanea di una partita qualora il responsabile dell'ordine pubblico designato dal Ministero dell'Interno (un funzionario della Questura) ne ravvisi gli estremi: l'arbitro (che ha solo la facoltà di segnalare eventuale cori discriminatori nel caso li rilevi) verrà informato e provvederà allo stop, la gara riprenderà solo quando lo stesso funzionario incaricato riterrà che ci sono le condizioni. Nessun altra figura può avere un potere del genere in tutte le fasi previste dalla procedura anti-discriminazione.

Cosa s'intende per comportamenti discriminatori. Vengono classificati come tali non solo i buuu razzisti e gli ululati ma qualsiasi atto che prefiguri la cosiddetta ‘discriminazione territoriale". Ovvero: striscioni, scritte, simboli, cori, grida ed qualsiasi altra forma espressiva di discriminazione per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine territoriale o etnica.

Cosa rischia la Roma per i cori discriminatori. Le nuove norme prevedono che "in caso di scritte o di cori con caratteristica di dimensione e percezione reale del fenomeno discriminatoio, scatteranno multe, chiusure di un singolo settore, obbligo di disputare partite a porte chiuse, squalifiche del campo a giornata o a tempo determinato". Fino ad arrivare alla sanzione più estrema dell'esclusione dal campionato in casi più gravi.

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