Roma-Napoli 0-2: foto-sequenza degli sputi tra Lavezzi e Rosi

"E' nato tutto perché Lavezzi mi aveva dato una gomitata a gioco fermo. Ho sputato prima io? Sì, e Lavezzi mi ha risposto. Solo che io non l'ho preso mentre lui sì, in faccia. Non penso che dovete dare la colpa tutta a me Lavezzi era nervoso fin dall'inizio della partita, mi ha colpito allo stomaco e ci siamo presi. Poteva rompermi la milza". Già le immagini lasciavano pochi dubbi, ora arrivano le conferme anche dai diretti interessati. Al termine di Roma- Napoli è Aleandro Rosi il primo a parlare ai microfoni di Sky a proposito del faccia a faccia avuto nel primo tempo con il "Pocho"Lavezzi.

Dalle immagini a disposizione si riesce a vedere soltanto il gesto dell'attaccante del Napoli nei confronti del difensore avversario:  il movimento della bocca di Lavezzi è inequivocabile. Nessuna traccia invece del primo sputo confessato dallo stesso Rosi. Ovviamente l'episodio è stato subito commentato dalle voci di altri protagonisti del match. Mazzarri in conferenza stampa ha difeso l'argentino: "Non è stato un bel gesto, ma Lavezzi è stato provocato con uno sputo nel collo. Così mi ha detto il giocatore". Diverso il giudizio di Ranieri, allenatore della Roma, che non difende nessuno: "Lo sputo? E il gesto più ignobile che si possa fare".

Subito si è cominciato a parlare del rischio prova tv per i due giocatori, ma il presidente De Laurentis ha un suo pensiero: "L'arbitro Bergonzi ha ammonito sia Rosi che Lavezzi, quindi ha visto l'episodio. Il Pocho ne ha anche parlato con Bergonzi. Non dovrebbe esserci la prova televisiva, il direttore di gara ha sanzionato con un doppio giallo". è Nonostante queste dichiarazioni, sembra davvero difficile che l'episodio non venga analizzato dal giudice sportivo. E' vero che l'arbitro ha punito i due giocatori con un cartellino giallo, ma appare davvero difficile che possa aver visto gli sputi tra i due. Resta comunque il dispiacere per lo spettacolo offerto dai due giocatori. Uno sputo in faccia è un gesto davvero ignobile.