Roma, Maria Sensi attacca Totti: “Mi ha deluso come uomo”
Duro affondo di Maria Sensi a Francesco Totti: la moglie dell'ex-presidente Franco, in carica dal 1993 al 2008, ma in organigramma già dal 1954 come consigliere, ha puntato il dito contro il capitano giallorosso, reo di non aver invitato né lei né la figlia Rossella, che alla morte del padre era subentrata alla presidenza fino alla vendita nel 2011 a James Pallota, alla festa per il suo quarantesimo compleanno.
"Totti come uomo mi ha deluso, deve assumersi le sue responsabilità e non sentire altri che impongono certe cose. La famiglia Sensi l’ha cresciuto per venti anni", ha detto Maria Sensi intervistata da Radio Radio. Nel mirino il trattamento ricevuto nonostante gli ottimi rapporti intercorsi negli anni della presidenza Sensi, "Totti è stato bravissimo a restare a Roma, ma lo sono stati anche mio marito e mia figlia a tenerlo: lo hanno accontentato in tutto pur di farlo rimanere", ha proseguito, "e queste cose dovrebbero essere importanti. Io non sarei mai andata alla festa, ma per mia figlia mi è dispiaciuto".
Oltre a Francesco Totti, la moglie dell'ex-presidente Franco Sensi ha puntato il dito anche contro la madre del Pupone. "La signora Fiorella, la mamma di Francesco, dovrebbe esserci grata perché mio marito ha aiutato l'altro suo figlio nel momento del bisogno, facendolo diventare il procuratore di Francesco", ha aggiunto ancora Maria Sensi, "e per quel motivo mio marito ha anche litigato con Zavaglia, il vecchio agente di Totti. Una persona si dovrebbe assumere certe responsabilità, soprattutto perché a quarant'anni si è uomini e non più ragazzi. Totti ha dato tantissimo alla Roma", ha concluso, "ma anche la famiglia Sensi. E’ il terzo o quarto errore che fa nei confronti della mia famiglia, non è venuto nemmeno quando l’associazione benefica di mia figlia lo ha invitato e lui non si è presentato".
I rapporti con la famiglia Sensi si sarebbero incrinati all'arrivo della proprietà americana, che ha accusato la famiglia Sensi di aver lasciato molti debiti alla società, mentre gli ex-proprietari hanno lamentato poca trasparenza nell'acquisizione del club, avvenuta nel 2011 attraverso l'Unicredit, all'epoca azionista e creditrice della società che controllava la società giallorossa.