Roma, l’investitura di Mirante su Florenzi e Pellegrini: “Saranno gli eredi di De Rossi”
La Roma ha sempre avuto l'identità del calciatore romano e romanista e l'avrà anche dopo Daniele: ci sono Florenzi e Pellegrini che possono raccogliere questa eredità. Ognuno ha le proprie caratteristiche, la propria leadership ma i valori trasmessi da Totti e De Rossi possono insegnare loro qualcosa.
Sono queste le parole di Antonio Mirante, portiere titolare del finale di stagione 2018/2019 della Roma, che pronostica il dopo-De Rossi e con le sue parole fa capire che nel gruppo giallorosso che c'è chi può raccogliere il testimone del centrocampista che ieri ha dato l'addio al suo popolo. L'estremo difensore di Castellammare di Stabia ha parlato dell'addio di De Rossi e di come il numero 16, a differenza di Totti, è riuscito a trattenere le lacrime:
Ma credo sia crollato a casa. Nei giorni precedenti si intravedeva l'emozione e l'attesa di quello che poteva riservargli lo stadio, l'ha vissuta bene, noi un pò meno, ci siamo commossi tutti, anche i giocatori del Parma e questo dimostra il calciatore e l'uomo che è stato De Rossi per il calcio italiano.
Mirante: De Rossi riusciva a suscitarci qualcosa di unico
Il portiere arrivato nella Capitale la scorsa stagione si è guadagnato piano piano la titolarità e, nell'intervista rilasciata a Sky Sport 24, ha voluto soffermarsi sul ruolo che aveva De Rossi nello spogliatoio e nel gruppo giallorosso:
Riusciva a suscitarci dentro qualcosa di unico, a motivarci, si arrabbiava ma nel modo giusto. Non avevo mai sentito un giocatore avere una carica agonistica così, dopo tanti anni, da trasmettere alla squadra. Mi ha impressionato, dentro la sua carica c'è la sua passione per la maglia.
Mirante è coetaneo di DDR e, nonostante la fine della carriera sembra avvicinarsi, spera di andare avanti "il più a lungo possibile. Non mi aspettavo questo finale di stagione da protagonista, sono contento di quello che ho fatto. Peccato per la Champions, sarebbe stata l'epilogo perfetto di questa stagione ma bisogna ripartire dalle motivazioni dell'ultimo periodo".
Come già ampiamente detto in precedenza, Mirante si è preso la maglia da titolare al posto di un Olsen dopo l'arrivo di Claudio Ranieri in virtù degli errori del svedese ma, dice il portiere 35enne, "sarebbe ingeneroso nei confronti di Robin In realtà da quando è arrivato Ranieri abbiamo avuto tutti un atteggiamento diverso, eravamo più quadrati. Questo non vuol dire che ci siano dei demeriti da parte di Di Francesco, ma siamo cambiati noi a livello di testa. Peccato per i pareggi con Genoa e Sassuolo, potevano permetterci di avere qualche punto in più e giocarcela fino alla fine".