Roma, la storia di Holebas: “A 18 anni avevo smesso di giocare ora voglio lo scudetto”

José Holebas, 30 anni, padre tedesco e madre greca, terzino sinistro arrivato alla Roma con gli ultimi colpi di mercato. E' costato un milione di euro, un affare. Tocca a lui coprire la corsia mancina oppure giocare al centro della difesa, magari accanto al suo ex compagno di club all'Olympiakos, Manolas e a Torosidis. Ashely Cole andrà via a gennaio, l'esperienza dell'ex Chelsea non basta per adattarsi in corsa al contesto vincente e alle esigenze tattiche dei giallorossi. Iosif Cholevas – così è il suo nome in patria -, è abituato a ben altro: lottare per conquistare un posto e farsi largo partendo dal basso. La scalata scudetto non lo spaventa: dopo aver vinto tutto con il club del Pireo (4 campionati e 2 Coppa di Grecia) adesso riparte dalla Serie A italiana, da se stesso come quando a 18 anni pensò che, forse, sarebbe stato meglio appendere le scarpette al chiodo e trovarsi un lavoro per occuparsi della propria figlioletta.
"Sì, avevo smesso di giocare – ha ammesso in conferenza stampa – perché credevo ci fossero cose più importanti a cui pensare. Vedevo i miei compagni che andavano avanti, in grandi club, ed è stato allora che ho capito di dover riprendere, che ce l'avrei fatta anch'io. Ho ricominciato a 21 anni, dal basso, e adesso sono molto contento d'essere qui, a Roma. Avevo altre offerte ma ho ritenuto che questa fosse una grande società". A Roma José è giunto accompagnato da Diana, la moglie finita sotto i riflettori dopo la prodezza balistica compiuta dal marito nella sfida di campionato giocata domenica scorsa all'Olimpico contro l'Inter.
Danm, Viktoria Kahl, Monaco 1860 in Germania e poi l'Olympiakos che lo ha condotto fino alla nazionale ellenica. Manca la ciliegina sulla torta, Holebas è nella Capitale anche per questo: "Vogliamo vincere lo scudetto – ha aggiunto -. Siamo una buona squadra, dobbiamo crederci e lottare. A 30 anni sono ancora affamato di vittorie". Indosserà la maglia numero 25, quanto alla posizione in campo attende indicazioni da Rudi Garcia. "Mi sto allenando e darò il massimo per aiutare la squadra", disse nei giorni del suo arrivo, letteralmente conquistato dai metodi di lavoro di Garcia e dalla forza del gruppo… fin da subito. "Ho assistito alla partita con la Fiorentina e sono rimasto impressionato. Poi arrivarono anche i tre punti e fu una cosa buona". Pragmatico, pronto a combattere, niente fronzoli e molto carattere. Proprio come piace al tecnico.