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Roma, la cura Spalletti fa miracoli: meglio di El Shaarawy solo Higuain

Una media altissima per la Roma dall’arrivo di Spalletti e soprattutto il merito di aver rilanciato talenti quali El Shaarawy e Perotti. L’analisi.
A cura di Mirko Cafaro
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E adesso è arrivata anche l'investitura del derby. La cura-Spalletti funziona e la Roma vola, al punto da guardare da vicino anche il secondo posto occupato dal Napoli. Una circostanza impossibile da pronosticare al momento del cambio di panchina e c'è chi, col senno di poi, mastica amaro per il tempo perso con il tira e molla dirigenziale su Garcia a dicembre. Il cambio di passo dei giallorossi si può descrivere anche solo guardando alle cifre, prim'ancora che al rendimento dei singoli: 29 i punti messi insieme in 12 gare del girone di ritorno, con una media di 2,4 ad uscita; ma se escludiamo il comprensibile avvio a rilento dello Spalletti-bis (pari col Verona e sconfitta con la Juve); la media schizza sino a 2,8 in virtù di 9 vittorie e 1 pari nel weekend prima della sosta con l'Inter.

Ad arricchire il già positivo quadro, c'è soprattutto il gioco ritrovato dalla squadra che si è cementata attorno a un sistema tattico molto dinamico, con pochi riferimenti offensivi, in virtù di elementi in grado di ben disimpegnarsi nelle due fasi e soprattutto abili a ricoprire più ruoli. Una scelta che ha reso necessarie alcune esclusioni eccellenti, come quella di Dzeko (per non parlare di Totti), ma che al tempo stesso ha favorito ad esempio l'exploit di El Shaarawy che, dopo una serie di colpi a vuoto tra Milan e Monaco, sembra tornato quello dei 16 gol del 2012-2013.

Una notizia eccellente per il calcio italiano, che può riabbracciare questo talento classe '92, capace da gennaio di mettere insieme sei gol (l'ultimo, alla Lazio, di testa: prima volta in A) e due assist in nove presenze e un rendimento vicino al 9 di fantamedia e al 7 di media, che lo rende secondo solo rispetto all'inavvicinabile Higuain. E col Faraone, anche un altro acquisto di gennaio sta favorendo il salto di qualità romanista: parliamo di Perotti che, schierato da falso nueve, ha già messo insieme tre gol e quattro assist; per non parlare delle quotazioni in rialzo di Salah protagonista della stagione più prolifica in carriera. E se Luciano da Certaldo fosse arrivato prima?

 
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