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Roma, in tutta Europa c’è solo Messi meglio di Kolarov su punizione

L’esterno difensivo della Roma ha segnato la sua terza perla stagionale direttamente su punizione. Un colpo perfetto che ha permesso alla Roma si passare 2-0 a Firenze lasciando di sasso il portiere avversario. In tutti i principali campionati continentali solo la Pulce del Barça ha saputo fare meglio (4 reti)
A cura di Alessio Pediglieri
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La Roma ha il suo Messi. O quasi. Chiama Aleksandar Kolarov e di mestiere fa il terzino o – come pretende il calcio moderno – l'esterno basso nella squadra giallorossa. Perché Kolarov ha segnato tre reti direttamente su punizione, sena lasciare possibilità al portiere di turno di poter intervenire sulla velenosa parabola da fermo. L'ultima perla, autentica, è arrivata a Firenze in occasione del 2-0 della Roma. Una palombella dal limite, sul palo ‘coperto' dalla barriera e il buon Dragowski attonito a osservare la prodezza.

Non è una novità per Kolarov che sui calci da fermo (punizione o rigore poco cambia) ha sempre saputo fare la differenza diventando spesso anche decisivo per le sorti della squadra per cui gioca. Come per la Roma che, se è ancora in linea con il ritmo da Champions imposto da Inter e Juventus (capoliste) e Lazio e Cagliari (subito a rincalzo) lo deve anche alle giocate decisive del suo terzino.

Kolarov quasi come Messi

In questa prima parte di stagione Kolarov si è esaltato e ha segnato tre reti direttamente su punizione, confermandosi un'arma in più per Paulo Fonseca. E in Europa in pochi sono riusciti a far meglio del serbo, anzi, solo uno: è ovviamente il fresco Pallone d'Oro (sesta vittoria) Lionel Messi con la maglia del Barcellona. La Pulce argentina ha segnato quattro gol su calcio di punizione confermandosi al momento il migliore tra i grandi campionati continentali.

Tutti i gol di Kolarov

Se si guarda la qualità in campo e l'incidenza di Kolarov sui match giallorossi si capisce subito come il giocatore sia di fatto un elemento fondamentale per squadra e tecnico: un gol al debutto ad agosto contro il Genoa (3-3), uno nel derby (1-1), uno nella vittoria di Bologna (1-2), uno nel 4-0 di Udine e adesso uno nel successo a Firenze. Sempre in campo per 90 minuti sia in A che in Europa (solamente con il Wolfsberger, tenuto in panchina,

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