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Roma, il nuovo stadio porterà la firma di Nike, Disney e Apple

James Pallotta ha rotto ogni indugio. Per il nuovo impianto di proprietà a Tor di Valle ha già contattato multinazionali di primissimo livello in un progetto che vede 30 mila metri cubi da vendere.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non si sa ancora come si chiamerà ma una cosa appare già adesso certa: il nuovo impianto su cui sta lavorando il club giallorosso si avvarrà di partnership delle multinazionali più conosciute per convogliare il maggior numero di visibilità a livello mondiale anche (e soprattutto) nei giorni in cui il calcio non sarà protagonista. La società di James Pallotta sta facendo le cose davvero in grande e dopo aver identificato per la realizzazione dello stadio di proprietà l'area dell'ippodromo di Tor di Valle, nelle adiacenze dell'autostrada Roma-Fiumicino, adesso si stanno chiudendo i primi importanti accordi commerciali. Con colossi come l'Apple, la Nike e la Disney.

30 mila metri cubi – Non ci sarà solamente un impianto sportivo ma un vero e proprio polo fieristico permanente in un'area che il proprietario americano ha concordato di circa 30 mila metri cubi. Costi esorbitanti ma che Pallotta è convinto di poter sostenere grazie proprio agli sponsor che coinvolgerà da subito nel progetto: un polo da 200 mila visitatori al mese accanto allo stadio. Si sta lavorando per presentare una serie di attrazioni firmate dai partner del club: Nike e Disney in collaborazione con l'Espn. In pratica si possono immaginare megastore del brand sportivo o ristoranti a tema simili a quelli che compaiono all'interno di Eurodisney che cavalcherebbero, ovviamente, tematiche sportive.

L'Apple Stadium – Il progetto nel suo insieme però vede anche altri coinvolgimenti privilegiati con un altro colosso, l'Apple. Con il gigante mondiale dell'informatica, l'idea di base sarebbe quella di realizzare nei metri cubi a disposizione anche un "Apple Center", possibilmente il più grande d'Italia. Ma la Apple sembra addirittura aver rilanciato l'iniziativa paventando un diretto coinvolgimento nel "naming" dello stadio. Ovviamente per quello ci sarà ancora tempo e non si esclude un'asta al rialzo tra le varie multinazionali che non vorranno restare a guardare… a bordo campo.

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