Roma, il flop di Dzeko: la pazienza è finita, in estate verrà ceduto

L'ultima opportunità passava per la Champions League e per il Bernabeu. Luciano Spalletti lo aveva detto e alle parole aveva fatto seguire i fatti: contro il Real Madrid ci sarebbe stato Edin Dzeko in attacco come prima punta, terminale offensivo con il compito di punire i Blancos e far sperare in una clamorosa qualificazione. E se l'ex City non avesse fallito la più clamorosa delle occasioni sotto porta, l'esito finale sarebbe potuto essere differente, per sè e per il destino dei giallorossi. Ora la Roma è aggrappata solamente al campionato, dove sta facendo benissimo, ma senza il bosniaco che si ritrova in panchina e – adesso – anche escluso dal progetto tecnico di un allenatore che gli ha dato in mano il proprio destino. Tanto che il procuratore di Dzeko starebbe addirittura muovendosi in vista dell'estate per cercare offerte concrete e lasciare la capitale solamente dopo una (fallimentare) stagione. Di certo, così fosse, nessuno ne sentirebbe la mancanza.

I numeri sono impietosi per un giocatore arrivato a giugno e investito quale bomber internazionale, di qualità e di esperienza che mancava ad una Roma che in avanti era alla ricerca di un vero e proprio ‘crack'. E l'ex City sembrava essere il profilo perfetto: stufo della Premier e di Manchester, integro fisicamente, prima punta centrale di peso, dall'esperienza e dal curriculum che avrebbe permesso il salto di qualità. Anche gli inizi erano stati promettenti: preparazione, inserimento, il gol contro la Juventus: tutto sembrava portare alla scrittura di una nuova lieta storia tra il bosniaco e il club. Poi, l'involuzione, costante, improvvisa, senza spiegazione. Le prime prestazioni sotto tono, le prime panchine, le prime critiche. Il cambio dell'allenatore da Garcia a Spalletti, le nuove scelte tattiche del toscano, fino all'ultima chance: Madrid.
Se Dzeko ha fallito, la colpa è sua. Chi vive Trigoria parla di un giocatore demotivato, psicologicamente scarico, forse ai margini della fiducia e del progetto, elementi che lo avrebbero portato a non rendere più al massimo. Una situazione delicata e difficile perché a giugno la Roma investì tutto, venne accolto come il novello eroe del futuro giallorosso in un progetto che lo vedeva al centro della manovra. Ma ora non più: a Roma aspettano il miglior offerente.