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Roma, grinta e coraggio non bastano. Ronaldo e Jesè ipotecano il quarto di finale

Nella gara d’andata degli ottavi di Champions League, il Real Madrid vince 2-0 all’Olimpico e vede vicino il prossimo turno di Champions League. La squadra di Spalletti è piaciuta per larghi tratti del match, prima di soccombere davanti alla perla del portoghese e al timbro finale del “canterano” madrileno.
A cura di Alberto Pucci
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Il ricordo di quel doppio confronto del 2008, quando Totti e compagni riuscirono nell'impresa di eliminare il Real Madrid, è rimasto nella testa dei tifosi giallorossi per più di un tempo. Un sogno che si è infranto davanti alla solita prodezza del giocatore più forte e rappresentativo dell'armata di Zinedine Zidane. Il nono precedente tra le due squadre, che vedeva l'esordio in Europa da allenatore di Zizou, ha lasciato soddisfatto a metà il pubblico dell'Olimpico che ha prima applaudito la grinta dei suoi e successivamente imprecato al piede fatato dell'ex Pallone d'Oro e al raddoppio finale di Jesè. La Roma ha perso, ma è comunque uscita a testa alta dal proprio stadio. Di fronte ad una squadra piena zeppa di giocatori di qualità, l'undici romanista ha tenuto in piedi la sfida fino alla fine e fatto sudare una delle principali candidate alla finale di Milano.

Giallorossi senza paura – Attenta e determinata per tutto il primo tempo, durante il quale ha affrontato il Real Madrid a testa alta, la squadra di Luciano Spalletti ha "bussato" per la prima volta nell'area di Keylor Navas al 16esimo, grazie all'inserimento verticale di Perotti e alla conclusione alta di El Shaarawy. Con Totti e De Rossi a prender freddo in panchina, i giallorossi hanno lasciato il pallino del gioco agli uomini di Zidane e chiuso ogni varco a CR7 e soci.

Quando si affronta il Real Madrid, però, la sofferenza è dietro l'angolo. Come al 33esimo quando tutto l'Olimpico ha prima applaudito la giocata sopraffina di Cristiano Ronaldo e poi pregato (e soffiato) sulla traiettoria splendida di Marcelo terminata fuori di poco sulla sinistra di Szczesny. Occasione "merengue" alla quale la Roma ha saputo rispondere con un arrembaggio al limite dell'area spagnola (concluso con un tentativo dalla distanza di Pjanic deviato in corner da Ramos) e con l'ultimo sussulto del primo tempo procurato da El Shaarawy al 44esimo: anticipato da Carvajal, in piena area di rigore, poco prima della conclusione vincente.

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Il timbro di CR7 – Appagata da una prima frazione di gioco dove ha rischiato pochissimo, la Roma è scesa in campo con l'idea di "copiare e incollare" la strategia iniziale. Complice un avversario a tratti un po' lungo tra i reparti, la formazione di Spalletti ha avuto un avvio incoraggiante costringendo il Real Madrid ad alzare la guardia. A svegliare dal sogno la tifoseria romanista ci ha pensato, però, Cristiano Ronaldo con il dodicesimo gol in questa Champions League, arrivato al 57esimo.

Lanciato in verticale da Marcelo, il portoghese si è bevuto in velocità Florenzi e ha disegnato una traiettoria imprendibile (leggermente deviata dal romanista) per Szczesny. Dopo il gol di CR7, Spalletti è corso subito ai ripari togliendo El Shaarawy e inserendo Dzeko per dare più peso in mezzo all'area madridista. Cambio subito "imitato" da Zidane che ha, invece, irrobustito la mediana cambiando Isco con Kovacic.

La doccia fredda – A venti minuti dalla fine, la Roma ha avuto una buona occasione con Salah che, scappato sulla destra, non è riuscito a servire Dzeko. Una azione che ha preceduto di poco la potente conclusione di Vainqueur terminata fuori di un soffio. Nel momento migliore dei padroni di casa, il Real è comunque riuscito a costruire la palla del 2-0 (colpo di testa di Cristiano Ronaldo a fil di palo). Dopo una buona occasione cestinata da Dzeko al 78esimo, a mettere fine alla prima contesa tra le due squadre è stato Jesè con il raddoppio dei "Blancos": arrivato dopo una fuga palla al piede del giocatore di Zidane e un destro chirurgico nell'angolo più lontano. L'appuntamento ora è per il ritorno al "Bernabeu", dove la Roma si presenterà con un pesante 0-2 da rimontare. Una missione praticamente impossibile per molte squadre, compresa la coraggiosa squadra romanista ammirata questa sera nella Capitale.

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