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Roma, Garcia a 100 punti: “Io paraculo? I giocatori lo sono di più”

Mister 100 punti: Rudi Garcia raggiunge il prestigioso traguardo prima di Spalletti e Capello. Per qualche ora si gode il +3 momentaneo sulla Juve e un gruppo che sa solo vincere.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il tecnico giallorosso si gode il quinto successo dopo altrettanti turni di campionato e si siede in poltrona a guardarsi la Juventus da primo della classe in attesa che i bianconeri, sotto pressione, facciano un mezzo passo falso in quel di Bergamo nella trasferta contro l'Atalanta. Poi penserà alla Champions League e al Manchester City. Intanto i tre punti contro il Verona hanno un valore inestimabile che permettono alla Roma di allungare il passo. Merito di due gol strepitosi di Florenzi e Destro ma anche delle scelte tattiche del tecnico francese che nella ripresa rivede la squadra e compie le mosse giuste. Un successo che arriva ancora una volta nei minuti finali dopo che la Roma ha costruito gioco e occasioni: questo è il tallone d'Achille attuale, la poca concretezza sotto porta che alla lunga potrebbe causare qualche dispiacere non previsto.

Mister 100 punti. Proprio con la vittoria contro il Verona il tecnico francese ha toccato quota 100 punti con la panchina della Roma: 85 lo scorso anno, 15 in questo, 100 in tutto. Prima di tutti (in 43 partite), anche di alcuni veri e propri miti sulla panchina giallorossa, come Luciano Spalletti (che ha impiegato 52 gare) e Fabio Capello (54 partite prima del traguardo in tripla cifra). Ma ci sarebbe anche qualcosa di più, da ricordare: batterebbe anche il record di Antonio Conte, a cui per raggiungere quota 100 punti con la Juventus sono servite 44 gare alla guida dei bianconeri, con le 38 del primo campionato più 6 all'inizio del secondo.

Paraculo ma non troppo. Il tecnico francese era stato definito proprio così da capitan Totti verso il quali ha avuto e ha ancora solo immensi elogi, sia come giocatore che come uomo. Il '10' nel giorno del suo 38mo compleanno aveva ricambiato con parole d'affetto per  Garcia, definito un gran ‘comunicatore', un vero e proprio "paraculo" come si dice a Roma di chi sa come gestire il confronto con l'opinione pubblica ingraziandosi le persone e facendo scivolare lontano polemiche e malumori. In campo, poi, Totti ha dato il massimo che poteva: schierato da titolare da Garcia ha retto fino al 70′ sfiorando il gol in almeno 2 occasioni nitide e regalando le solite perle ai compagni. Tutto secondo copione per il tecnico che nel dopo partita col Verona scherza sul tema: "Io paraculo? a volte bisogna esserlo, i giocatori lo sono di più"

Allungo sulla Juve. Più tre dalla Juventus. Questione di un paio d'ore, probabilmente e tutto ritornerà come al solito, con giallorossi e bianconeri appaiati in vetta al campionato. Ma intanto, la Roma è a 15 punti, la Juve a 12, questo dice la classifica in attesa del'anticipo delle 20.45 di Bergamo. Garcia lo sa e sotto sotto spera in un po' di pressione che freni i campioni d'Italia. Non guasterebbe, come iniezione di fiducia in vista della Champions ma il tecnico non ne vuole parlare, preferisce ritornare sul successo dell'Olimpico: "Noi siamo stati bravi ad essere pazienti. Abbiamo iniziato bene, forse poco precisi sui tiri. Ma all'intervallo l'ho detto, bisogna girare palla e trovare spazi. Poi è arrivato il gol di Ale e Mattia ha trovato un gol fantastico. Abbiamo fatto 20 tiri, 70% di possesso palla ma va bene così".

Mosse vincenti. Scelte giuste, sin dall'inizio per Garcia che non elogia solamente chi è entrato a gara in corso trovando la via del gol ma anche chi per 70 minuti ed oltre ha fatto la sua parte. Nessuna gloria personale o dei singoli, dunque, ma un successo che arriva dallo spirito di sacrificio del collettivo: "Che il gol sia arrivato quando ho cambiato gli attaccanti preferendo la velocità ha avuto un grande significato: vuol dire che Adem e il capitano hanno lavorato per far sì che quando sono entrati Florenzi e Gervinho gli avversari erano già stanchi. Bisogna fare buone scelte e poi creare un gruppo nel quale ognuno si senta importante, ci sono tante parttite. Ma in questo senso Florenzi è uno che se parte dall'inizio dà un ottimo contributo e lo stesso quando entra in corso, dà voglia, corsa".

Elogio di Destro. Un pensiero però non può andare a chi ha segnato i gol, soprattutto il secondo, Mattia Destro che si è inventato un pallonetto dai 40 metri, da fuoriclasse autentico: "C'è solo classe e istinto del bomber, perchè lui dopo il controllo ha fatto questo gran tiro. È proprio un gran gesto".

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