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Roma, Francesco Totti: “Il 4-0 alla Juventus, la mia partita più bella di sempre”

Il capitano giallorosso ancora fermo ai box per infortunio, si è raccontato in una lunga intervista concessa al sito della Roma. Dai suoi esordi fino allo scudetto con Capello, passando dal cucchiaio all’esultanza con il dito in bocca: “Ormai è un mio tratto distintivo, non posso più cambiarla”.
A cura di Alberto Pucci
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Nella settimana più importante della stagione romanista, Francesco Totti torna a far sentire la sua voce da capitano. Il numero dieci giallorosso mancherà nelle due gare fondamentali contro Bate Borisov e Napoli, ma ha voluto lo stesso star vicino alla squadra in un periodo davvero difficile per il club di James Pallotta. Alla sfiduciata tifoseria capitolina, Totti ha voluto dedicare la lunga intervista che ha concesso per il nuovo sito ufficiale giallorosso: una lunga chiacchierata che ha ripercorso i momenti più salienti della carriera del "Pupone". "Quando smetterò vorrei essere ricordato con rispetto – ha esordito il capitano – Il mio esordio? In quell'anno avevo davanti a me tanti attaccanti e mi piaceva mandarli in porta. Con Zeman mi sono divertito e da esterno ero più portato all’uno contro uno sulla fascia e a saltare l’avversario. Con l'arrivo di Capello ho giocato da prima punta assieme a Cassano o a Batistuta. Mi sono trovato subito a mio agio, perché vicino alla porta hai più possibilità sia di fare gol sia di fare assist ed è una cosa che mi è piaciuta subito. Nell'anno di Spalletti, poi, c’è stato il cambio di ruolo definitivo. Potessi tornare indietro, sceglierei subito di fare il centravanti".

L'infortunio e le scuse di Vanigli – Dopo aver commentato il cucchiaio e l'esultanza con il dito in bocca ("Mi viene spontaneo e lo faccio non per innervosire l'avversario. Il dito in bocca è ormai un mio tratto distintivo, non posso più cambiarlo"), Francesco Totti ha ricordato qual è stata la sua partita più bella: "Penso di poter affermare con certezza che la migliore è stata il 4-0 contro la Juventus. Con Cassano azzeccammo quasi ogni passaggio. Anche Roma-Empoli, sul neutro di Palermo, fu molto bella. Due gol, uno di testa e uno in pallonetto, di interno, a superare il portiere. Giocai davvero bene". La chiusura dell'intervista è dedicata al grande infortunio dopo lo scontro di gioco con Vanigli: "Lui è stato uno degli avversari più ostici. Fu un martello e per i primi sei minuti venne solo da me. Mi arrabbiai quando mi chiamò per scusarsi, ma mi è dispiaciuto aver reagito così, anche perché sono cose che in alcune partite capitano: gli infortuni ci possono stare".

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