Roma di goleada, ma ci mette un’ora per iniziare a giocare. In Champions non può bastare
La Roma si riprende il quarto posto ai danni della Lazio ma fatica troppo contro un Benevento ben messo in campo ma pur sempre con un gap tecnico più che evidente. Il gelo all'Olimpico cala subito, col gol di Gulhierme e ci vogliono 60 minuti buoni per riportare il sereno in tribuna. Il gol di Fazio riporta gli equlibri, ma il successo arriva solo dopo che Di Francesco mette mano alla formazione: fuori El Shaarawy e dentro Defrel. In 5 minuti due gol (Dzeko e Under) e match in discesa con emozioni per i tifosi in un 5-2 divertente.
Ma c'è da lavorare molto: la difesa si è mostrata distratta, la mediana senza Nainggolan perde mordente e Dzeko (al di là del gol) appare ancora turbato dalla mancanza di fiducia che il mercato di gennaio gli ha regalato.
Confusione Roma, il Benevento ne approfitta
La Roma non ci capisce nulla in un primo tempo giocato in difficoltà costante di idee e di gioco. Non è un caso se il priomo importante break lo ottiene il Benevento che si porta in vantaggio a inizio match con Guilherme. Per De Zerbi la serata è di quelle da ricordare, perchè la squadra non solo segna ma riesce anche a gestire i ritmi soprattutto in mezzo al campo dove i giallorossi stentano fin troppo.
Giallorossi belli ma inefficaci
Dolori per Di Francesco che resta esterrefatto a guardare i propri giocatori che troppo si beano di se stessi: Under, Gerson, Perotti, El Shaarawy. Tutti qualitativamente superiori ai campani ma che si dimenticano di giocare da squadra e troppo spesso si perdono in dribbling e giocate fini a se stesse. Preda del Benevento bravissimo nelle ripartenze.
De Zerbi e l'assetto da battaglia
Anche perché il mercato invernale ha ridato davvero qualità alla squadra di De Zerbi che prende fiducia, gioca di prima, fraseggia soprattutto sulle fasce dove sfrutta le qualità e la saggezza di D'Alessandro e Djuricic, mentre Sandro e Viola corrono e faticano per cinque a difesa dell'estro di Guilherme e per tenere Brignola alto in avanti.
Difesa distratta, attacco assente
Non è un caso se il pareggio arriva dalla testa di Fazio, lanciato a rete in area di rigore. Dzeko è inesistente, umiliato dalla difesa campana non certo da Champions League, anche quando è ben servito dai compagni. Ed in difesa Manolas non appare in serata positiva con un paio di svarioni non suoi. Così i soli Kolarov e Florenzi si prodigano nei soliti affondi ma che diventano dispendiosi e sterili.
Di Francesco ci mette la pezza: goleada Roma
Con gli equilibri che non cambiano, il primo a osare è Di Francesco che nella ripresa toglie un esterno (El Shaarawy) per avvicinare a Dzeko un attaccante (Defrel). Il compito sarebbe giocare comunque con un tridente largo, cosa mai fatta nei primi 45 minuti, ma non è serata: l'ex Sassuolo si accentra spesso facilitando il lavoro dei difensori di De Zerbi. E il risultato si vede subito: affondo di Under, testa di Dzeko, Roma in vantaggio. Due minuti dopo: assist di Perotti, tapin di Under e tris.
Under uber alles, ma la difesa balla
Il finale di partita è all'insegna del gol. Ancora Under, tra i migliori in campo, sigla la prima doppietta personale in Serie A. Poi ci pensa Brignola, altro giovane, a far sorridere il Benevento e a far infuriare Di Francesco per una difesa troppo allegra che lo fa preoccupare in vista della ripartenza europea dove ogni minima sbavatura rischia di essere fatale.