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Roma, Carlo Verdone: Così non andiamo da nessuna parte

L’attore romano parla della Roma e sferra un duro attacco alla società giallorossa.
A cura di Edoardo Mogiani
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E' un Carlo Verdone polemico quello che risponde alle domande della "Gazzetta dello Sport". Non usa mezzi termini in uno sfogo da tifoso vero, da uno che non riesce ad accettare l'andamento delle cose in casa Roma.
La sconfitta di Genova sembra aver rovinato qualcosa: "La verità è che noi romani, e i romanisti in particolare, siamo veramente un popolo di fregnoni: ci bastano due vittorie per gridare allo scudetto, e nel frattempo casca tutto a pezzi".

Un squadra fortissima, ma che non riesce a trovare continuità, per Verdone il motivo è chiaro: "A Trigoria manca un capo che risolva i problemi, stabilisca delle regole, indichi la strada. Alla Roma non ci sono più punti di riferimento, navigano tutti a vista, giocatori, tecnico e dirigenti. Ognuno va per la sua strada. E questa precarietà va avanti da troppo tempo ormai, sta facendo danni incalcolabili".

Il litigio tra Totti e Ranieri è solo l'ultimo episodio che denota alcune dinamiche sbagliate secondo l'attore: "Di questa gestione assurda della Roma, che ormai va avanti da mesi. Di queste beghe da cortile, di queste liti da condominio, non se ne può più".
Poi aggiunge: " Ma ci rendiamo conto di cosa è diventata la Roma? Una terra di nessuno, come ha detto giustamente De Rossi, in mano ai papponi, agli intermediari. Così non andiamo da nessuna parte, così si sfalda tutto".

La soluzione per risolvere tutti questi problemi è solo una: " La cessione del club. Ho grande rispetto per la famiglia Sensi, ma così non si può più andare avanti. La banca faccia in fretta, non c’è più tempo da perdere, ogni giorno che passa la squadra rischia di sfaldarsi un po’ di più".
Unicredit sta lavorando per trovare a breve un nuovo proprietario e Verdone lo sa:"La vendano presto questa benedetta Roma, preferibilmente agli stranieri. Arabi o americani, di solito sono più ricchi e, soprattutto, più seri".

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