Roma ad alta tensione: Zeman sull’orlo dell’esonero

L'affondo sulle regole di Zeman il giorno prima della partita e la replica "sul giudizio dei risultati" di Baldini, a ridosso della sfida di campionato. E poi, ancora: "La Roma s'interroga sui motivi della situazione. Stiamo riflettendo". In mezzo, un pareggio deludente a Bologna. Il barometro segna burrasca in casa Roma con la posizione del boemo che sarà (ancora una volta) oggetto di discussione nel colloquio con Baldini e Sabatini. Sul tavolo della discussione ci saranno anche le forti dichiarazioni dell'allenatore contro la società e la squadra. Un cambio all'orizzonte sulla panchina giallorossa non sembra ancora nell'aria: l'obiettivo è provare (considerato il momento e una stagione ormai inoltrata) a ricomporre la frattura ed evitare tracolli. Voci di mercato, però, già indicano Alberto De Rossi (allenatore della Primavera e padre di Daniele, capitan futuro) e Malesani quali possibili traghettatori nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare.
Le parole del ds, Walter Sabatini, sembrano quasi un epitaffio per il boemo.
Zeman è l'allenatore che ha scelto la Roma in maniera quasi euforica – spiega Sabatini dopo la presentazione di Torosidis -. Lo abbiamo scelto pensando che avrebbe fatto prevalere la voglia di fare il calcio nella testa dei ragazzi, un calcio non garibaldino ma arrogante, prepotente che volesse schiacciare l'avversario con azione dinamica rivolta prevalentemente alla parte offensiva. E in questo lui è riuscito: crediamo che la nostra gente meriti squadre che giocano un calcio di questo genere. Qualora andassimo a fare correttivi li faremo sempre indirizzati da quella parte.
Non basta, i risultati non soddisfano.
Zeman ha centrato questo obiettivo: la squadra ha il miglior attacco della serie A, il che non racconta di una squadra formidabile, ma di una squadra che quella cosa la sa fare. Zeman lo abbiamo lasciato lavorare e lui con molto coraggio ha immediatamente capito potenzialità e possibilità di calciatori che potevano o essere migliorati, faccio riferimento a Lamela ma non solo a lui, o scoperti e lanciati quindi un bel tratto del suo lavoro è stato apprezzato dalla società dagli sportivi e da tutti noi. Credo anche dai calciatori. Dopo, però, si arriva a una situazione, quella odierna, di poca soddisfazione rispetto a quello che la squadra riesce a produrre e adesso ci fermeremo un po' interrogandoci sui motivi che non ci hanno portato a fare cose congrue alle richieste, parlo di lavoro, di proposte. Oppure abbiamo sbagliato qualcosina nel comporre l'organico, è una fase di studio che contempla anche l'idea di potere cambiare l'allenatore, molto marginalmente perché l'allenatore ha fatto bene con noi, nonostante tutto, e di cui siamo contenti.
Gruppo assolto, rosa di professionisti.
Devo dire che il gruppo di ragazzi che abbiamo e che magari ci fa mancare qualche vittoria e qualche punto non può essere attaccato come gruppo di ragazzi non in gamba: sono educati, fortissimi dal punto di vista interiore e dei comportamenti. Sono 25 calciatori e qualche esuberanza c'è, qualche birichinata c'è e ci mancherebbe altro sono ragazzi. Ma sono persone serie e mai noi dirigenti abbiamo incrociato giocatori svogliati o non votati alla causa, sono tutti totalmente presi dal lavoro che fanno, con le loro debolezze come le abbiamo tutti.