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Roberto Mancini allenatore del Galatasaray

A chiudere l’operazione il presidente turco, Aysal.
A cura di Maurizio De Santis
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Roberto Mancini sulla panchina del Galatasaray. Per i turchi, che raccontano del viaggio del presidente Aysal a Milano per chiudere l'operazione, è fatta. L'ex allenatore del Manchester City, esonerato dal club inglese lo scorso 14 maggio – dopo il ko con il Wigan -, riparte dalla Turchia e dalla panchina di un club che, con il licenziamento di Terim, ha chiuso un ciclo e un'epoca. Sembra quasi un film già visto e i giallorossi sperano che il remake abbia altrettanto successo: stagione 2000/2001, il ‘mancio' sostituì ‘l'imperatore' al timone della Fiorentina e la portò fino alla vittoria in Coppa Italia. Si ricomincia, dalla Champions (dopo le scopone incassate dal Real Madrid) e con l'Italia sull'uscio, per il match contro la Juve di Conte e per lo staff di collaboratori che il tecnico di Jesi porterà nella sua nuova avventura: Attilio Lombardo, ex compagno di squadra alla Sampdoria, e con ogni probabilità anche Angelo Gregucci, suo vice in Inghilterra.

L'addio a Terim. Notizia incredibile per i tifosi giallorossi, considerato che in patria ‘l'imperatore' è un santone del calcio (6 campionati vinti, 2 coppe di Turchia, 4 Supercoppe e 1 Coppa Uefa). Decisione sofferta e maturata più per questioni contrattuali che non sportive: a Terim – attuale ct della Turchia – il club aveva offerto un rinnovo di contratto biennale, l'allenatore spingeva per un accordo annuale; sicché la mortificante sconfitta in Champions contro il Real Madrid s'è rivelata – stando a quanto si apprende dai media turchi -, il giusto pretesto per scardinare la posizione del tecnico.

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