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Roberto Carlos si difende dalle accuse di doping

In un’inchiesta della tv tedesca ARD, il dottor Julio Cesar Alves parlando di trattamenti illeciti ha detto di aver ‘aiutato’ anche Roberto Carlos nel 2002. L’ex terzino si è difeso con un post su Facebook.
A cura di Alessio Morra
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ARD, un canale televisivo tedesco, ha trasmesso un documentario sul doping, ed in questa brutta storia è rimasto coinvolto, per ora senza alcuna prova, anche l’ex calciatore brasiliano Roberto Carlos. Un’equipe di giornalisti si è presentata come un’agenzia di rappresentati di calciatori ed ha incontrato il dottor Julio Cesar Alves, ed a lui sono stati chiesti degli anabolizzanti. Il medico dando spiegazioni sul lavoro ha tirato in ballo anche il nome di Roberto Carlos.

Sempre in questo documentario l’atleta Eliane Periera, trovata positiva nel 2011, ha confessato di aver usufruito del lavoro di Julio Cesar Alves ed ha detto in passato di aver incontrato più volte nello studio del dottore un grande calciatore della nazionale verde-oro. Il dottor Alves parlando con questi giornalisti ha anche rivelato che avrebbe aiutato alcuni atleti a gestire anche i controlli antidoping. Sempre secondo questa inchiesta Roberto Carlos avrebbe incontrato questo medico, che è stato ufficialmente bannato dalla sua professione una decina d’anni fa, pochi giorni dopo la vittoria del Mondiale del 2002 che il Brasile conquistò in Giappone e Corea del Sud.

Con un lungo post su Facebook Roberto Carlos ha rigettato tutte le accuse. L’ex calciatore, che ora allena in Australia, ha detto di non aver mai conosciuto quel dottore e che lo chiamerà a rispondere di quelle accuse in tribunale: “Nel luglio del 2002 io non ho incontrato quel medico. Dopo il Mondiale tornai in Brasile partecipai a una serie di cerimonie prima di andare a Madrid senza passare da Piracicaba”. Poi ha giustamente difeso la sua onorabilità: “In tutta la mia carriera ho lavorato in modo professionale ho giocato in Brasile, Italia, Spagna, Turchia, Russia e in India e ho vestito la maglia del Brasile. Ho vinto tanto, compreso il Mondiale e non ho mai fatto usato di sostanze illecite”.

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