Roberto Baggio lascia la Figc: “Non mi hanno lasciato lavorare”

Suo malgrado, s'è accorto che il suo ruolo era diventato senza capo, né codino… e allora Roberto Baggio ha detto basta, mollato tutto e abbandonato la poltrona che gli avevano consegnato. Piuttosto che stare lì a scaldarla, meglio dimettersi. Se ne va e sbatte la porta. Del resto, anche quando giocava, i suoi addii hanno sempre destato scalpore. Questa volta, ha chiuso la sua esperienza al settore tecnico della Federcalcio. In Federazione vi era arrivato pieno di belle speranze nel 2010, poi ha scoperto (anche da dirigente) quanto sia amaro il sapore del disincanto.
Lascio perché non mi hanno permesso di lavorare. Ho provato a esercitare il ruolo che mi hanno affidato, ma non me l'hanno consentito, non sono disposto più ad andare avanti.
Ex di Fiorentina, Juventus, Milan e Inter, Baggio così si sfoga ai microfoni del Tg1.
Ho lavorato per rinnovare la formazione dalle fondamenta, creare buoni calciatori e buone persone. E' venuto fuori un programma di 900 pagine, presentato nel dicembre 2011 che per un anno è rimasto lettera morta. Ho tratto le mie conclusioni, io non amo occupare le poltrone ma fare le cose.
Esperienza poco felice per tanti motivi.
Come presidente del settore tecnico non avevo diritto di voto e quindi era inutile assistere a riunioni che nulla avevano a che fare con il mio ruolo. Faccio un esempio, quando ho presentato il programma ho fatto cinque ore di anticamera per essere ricevuto poco più di 15′ per presentare il progetto al quale avevano lavorato circa cinquanta persone.
Deluso dalla mancata attuazione del programma.
La Figc aveva anche stanziato 10 milioni di euro, sono grato ad Abete per quello che ha fatto ma ad oggi non ho ricevuto alcun fondo per procedere e tutto è rimasto sulla carta. Per questo a malincuore dico addio. Definitivo? Amo il calcio e il mio Paese, resto a disposizione per qualsiasi iniziativa.