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Road to Euro 2016: l’Albania di De Biasi e l’emozione del debutto

Alla prima partecipazione in una competizione internazionale, l’Albania del ct De Biasi si presenterà con molti talenti allevati in Serie A. L’analisi.
A cura di Mirko Cafaro
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Lo scorso ottobre l'Albania ha brindato a un traguardo storico riversandosi in strada dopo l'avvenuta qualificazione agli Europei di Francia, in programma la prossima estate. È la prima volta che la rappresentativa calcistica delle Aquile nere prenderà parte a una competizione internazionale. Tutto grazie a un ct italiano, quel Gianni De Biasi accantonato troppo in fretta dal calcio italiano e che invece al di là dell'Adriatico ha saputo costruire, mettere insieme talenti e portarli anche sulla grande ribalta continentale. Il sorteggio non è stato particolarmente benevolo, ma neanche così cattivo per una formazione che ha retto l'impatto di un girone di qualificazione con il Portogallo di Cristiano Ronaldo. In Francia dovrà vedersela con i padroni di casa, con la Romania e – ironia della sorte – anche con la Svizzera, che vanta tra le proprie file molti naturalizzati di origine albanese che determineranno una sorta di derby tra le due nazionali. L'Albania, tuttavia, non ha nessuna intenzione di far la parte della Cenerentola e siamo certi che risulterà la squadra simpatia anche per molti italiani.

MODULO E TATTICA – Il ct De Biasi sta continuando a effettuare una serie di esperimenti per affinare non solo la rosa dei 23 da portare in Francia, ma anche l'undici titolare. Al momento c'è poca certezza sul possibile blocco cui affidarsi all'esordio. In ogni caso il modulo sul quale sta insistendo è un abbottonato 4-5-1, con esterni mobili a supporto della prima punta designata che potrebbe essere Çikalleshi, proveniente dal campionato turco.

PUNTO DI FORZA – Tanti elementi sono cresciuti o migliorati grazie alla scuola italiana (Berisha e Hysaj su tutti, ma anche Basha, Cana, Memushaj), tanti continuano a giocarci in Italia e alcuni sono approdati nel nostro campionato anche per mezzo dell'intercessione del ct De Biasi, che ne ha favorito la scoperta (si pensi ai difensori Ajeti e Xhimshiti, entrambi acquistati a gennaio da Frosinone e Atalanta). A questo si aggiunga l'effetto sorpresa che caratterizzerà inevitabilmente la prima partecipazione in assoluto alle fasi finali di un torneo internazionale.

PUNTO DEBOLE – Potrebbe pagare lo scotto dell'inesperienza, specie se questo aspetto prendesse il sopravvento sull'entusiasmo che accompagnerà la spedizione. A livello tecnico-tattico, la squadra fa poco possesso palla, ha qualche difficoltà a verticalizzare il gioco per l'unica punta di ruolo e ha bisogno di maturare in fretta nella gestione dei momenti chiave della partita.

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