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Rivoluzione Roma, Pallotta cambia: Garcia e Sabatini depotenziati

Al tecnico e al ds sono stati ‘tolti’ gli uomini di fiducia all’interno del club. Il presidente ha nominato altri dirigenti e collaboratori isolando di fatto Garcia e Sabatini. Ma Pallotta smentisce: “Nessuna frizione, si discute a voce alta e vogliamo solo il meglio per Rudi”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il fuoco sotto la cenere di una stagione deludente. In casa Roma il clima sembra essere diventato molto pesante dopo il secondo posto riacciuffato per i capelli alla penultima giornata, l'abbandono della pista scudetto già a gennaio e lo scivolone europeo. Troppo, sembra, per il presidente James Pallotta che in queste ore avrebbe fatto una conference call in cui ha depotenziato i ruoli di Rudi Garcia e di Walter Sabatini, il tutto mentre il tecnico chiedeva ancora più spazio per agire in prima persona e il ds si apprestava alle prime importanti manovre di mercato. Una rivoluzione silenziosa ma che sembra essere in atto e che potrebbe scaturire in un cambio  di persone all'interno dei punti cardini del club giallorosso. Anche se lo stesso Pallotta, in vista del meeting romano di settimana prossima, getta acqua sul fuoco: "Nessuna frizione con Sabatini e vogliamo che Rudi possa lavorare al meglio"

Non fosse per lo stipendio e per un contratto fino al 2018 (per emolumenti che ammontano a 17 milioni) Rudi Garcia sarebbe statpo già esonerato con pressing su Emery del Siviglia, il nullafacente Walter Mazzarri o il neo svincolato Maurizio Sarri. Fatto sta che Pallotta sarebbe stufo delle scelte dell'allenatore francese e degli acquisti di Sabatini. Flop dietro flop: dalla delusione per Gervinho a Doumbia, Destro, Maicon, Ibarbo: tutti investimenti considerati sbagliati o mal gestiti. Così ecco che arrivano i primi giri di vite: è stato esonerato il preparatore atletico Paolo Rongoni, uomo di fiducia di Garcia; i medici Sisca e Colautti e il tecnico Aurelio Andreazzoli, tutti vicini a Sabatini insieme a Franco Chinnici, sono stati invitati a lasciare.

Questi i fatti, poi ci sono le parole del presidente che prova ad addolcire la pillola ma non cambia la sostanza: "Gli abbiamo messo a disposizione una squadra di preparatori atletici di livello altissimo, professionisti che aiuteranno la squadra nel migliore dei modi. Staff atletico e staff tecnico sono stati due giorni insieme per conoscersi e c'è stata da subito grande sintonia. Vogliamo rendere più facile la vita di Rudi e sono sicuro che lui è rimasto soddisfatto di tutto questo".

Ciò significa semplicemente una cosa:  Garcia e Sabatini sono stati di fatto messi all'angolo con una guerra fredda appena iniziata. Il presidente James Pallotta, dall'America ha fatto le proprie scelte. Non è un caso se il nuovo preparatore atletico Darcy Norman abbia organizzato una convention a Tarquinia solo con gli uomini con cui dovrà lavorare la prossima stagione. Era presente Ed Lippie, oltre a un nutrizionista in arrivo dalla Exos, alcuni fisioterapisti, il preparatore Luca Franceschi e il medico Del Vescovo, promosso dalla Primavera, che andrà in panchina. Nessun altro, nemmeno Sabatini e Garcia. Che fanno buon viso a cattivo gioco ma che durante quest'estate potrebbero essere coinvolti in altri avvicendamenti.

Ma anche in questo caso, Pallotta racconta una storia diversa: "Walter e io vogliamo sempre migliorare, ma non sempre ci riusciamo. Gli errori sono stati commessi da tutti, tutti insieme prendiamo le decisioni quindi sbagliamo tutti insieme. La mia lite a cena con lui? Discutiamo spesso ad alta voce di calciatori, questa è la normalità. Zecca ds al posto di Walter? È falso. Zecca sta aiutando il lato sportivo per creare, per esempio, un database statistico di tutti i giocatori del mondo che può essere di supporto a Massara e Sabatini".
Da lunedì si saprà la verità. Forse.

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