Rivera e quel cuore spezzato in due: “In Coppa Italia tiferò Alessandria”

Ci sono emozioni per le quali vale la pena continuare a seguire il calcio e tramandarlo di generazione in generazione. Grandi partite e vittorie indimenticabili che riescono a lasciare una traccia nel tempo. A 32 anni dalla semifinale di Coppa Italia conquistata dal Bari (che allora giocava in Serie C), anche l'Alessandria è tornata ad occupare le prime pagine dei giornali, grazie al successo sullo Spezia e alla sua qualificazione alla prossima semifinale di Tim Cup. A distanza di 80 anni dalla storica finale raggiunta battendo il Milan, il club piemontese affronterà nuovamente i rossoneri nel doppio confronto della coppa nazionale. Una sfida dai toni suggestivi per i tifosi dei grigi e ricca di emozione per Gianni Rivera: icona del calcio italiano che proprio a queste due squadre deve la sua fama. L'ex capitano del Milan, e simbolo di un'epopea azzurra, cominciò proprio dalle giovanili dell'Alessandria prima di scrivere pagine di storia indimenticabile con i rossoneri.
Le parole d'amore di Rivera – Dal suo ultimo giro di campo sono passati 37 anni. Quel Lazio-Milan del 13 maggio 1979, Gianni Rivera lo ricorda molto bene, così come ricorda di essere nato calcisticamente proprio sul terreno del "Moccagatta": stadio che, probabilmente, rimarrà chiuso per la semifinale e sostituito dall'Olimpico di Torino. "E' stato come se avessi partecipato direttamente alla partita – ha spiegato Rivera, nel suo intervento al "Processo del Lunedì" – Ho gioito nel vedere l'Alessandria tornare ai livelli di qualche anno fa. E' una grande notizia per tutti, per i giocatori e l'ambiente. La sfida con il Milan? Dovrei essere neutrale, però un po' di attenzione per l'Alessandria l'avrò, anche perchè è una squadra ancora lontana dalla Serie A e se dovesse centrare la finale sarebbe un fatto eccezionale. L'ideale sarebbe che il Milan arrivasse terzo e l'Alessandria vincesse la Coppa Italia. Almeno potrei vederle entrambe in Europa".