Rinnovo di Sarri, De Laurentiis: “Spero voglia continuare ma c’è una clausola rescissoria”
Maurizio Sarri rinnoverà o meno il contratto con il Napoli? Al momento l'unica cosa certa è che, in virtù della clausola rescissoria di 8 milioni, se arriva un club e versa la somma dovuta attiva la condizione risolutiva con tanti saluti al bel gioco, al sole, al mare e al Vesuvio. Non che l'allenatore voglia andar via dal club partenopeo, finora mai ha manifestazione un'intenzione del genere. Anzi, la volontà del tecnico è restare in azzurro ma con un trattamento economico migliore (4 milioni di euro a stagione a fronte dell'offerta di 2.5/3 e della cifra attuale di 1.7) e una rosa meglio attrezzata per essere competitiva su più fronti.
Le parti, però, non hanno ancora trovato un punto d'intesa sia perché l'accordo in essere è valido fino al 2020 sia perché lo stesso allenatore preferirebbe affrontare l'argomento tra un mese al massimo… quando la lotta scudetto con la Juventus sublimerà nel confronto diretto di Torino. Marco Giampaolo della Samp e Simone Inzaghi della Lazio sono i nomi emersi in queste settimane per la successione: il primo perché ha una filosofia di gioco e un'impostazione molto simile a quella attuale, il secondo perché emergente, bravo (basta vedere i risultati con la Lazio) e più malleabile quanto a gestione dell'organico a disposizione. E De Laurentiis cosa dice? A margine dell'assemblea dei club europei (Eca) a Roma così ha commentato le voci sul rinnovo di Sarri.
Perché è stato rinviato l'incontro con Sarri? Questi sono fatti nostri, privati. Noi convergiamo su tutto, molto spesso convergere però non vuol dire trovare i giusti modi. Bisogna riuscire a capire se i compagni di viaggio amano il rischio quanto lo amo io. Sarri è uno che ha rischiato in tutta la sua vita e con una lunga gavetta è diventato quello che è. Non ha potuto giocare a calcio per colpa di un incidente, ma ha studiato a tavolino mettendo la teoria vicino alla pratica e alla fine è diventato quasi geniale in tutto ciò. Però è da poco che milita nella Serie A e quindi il Napoli sicuramente lo ha stimolato a mettersi in gioco sempre di più, e mi auguro che lo si possa fare ancora insieme.
Il rischio che il Napoli perda il proprio allenatore c'è. Così come quello di dover ripartire da zero – ancora una volta alla fine del terzo anno – dopo Mazzarri e poi Rafa Benitez. Nella storia recente degli azzurri il ciclo di un tecnico non è mai andato oltre il triennio.
Il signor Sarri ha un contratto che lo lega a noi per ancora lungo tempo. Poi c'è una clausola rescissoria, e se qualcuno dovesse affrontare questo problema legalmente è ineccepibile e noi dovremmo farci da parte – ha aggiunto De Laurentiis -. Ma in 14 anni credo di aver fatto fare al Napoli grandi passi, siamo diventanti il 16° club europeo, quindi tutti devono avere fiducia in questo Napoli, tutti devono aver fiducia in me perché sono io che creo le condizioni giuste per andare avanti in un contesto pieno di problemi.
Discorso a parte sulla fisionomia dei campionati europei e in particolare di quello italiano. La posizione di De Laurentiis è molto chiara da tempo e spinge verso una riforma drastica rispetto alla formula delle 20 società in Serie A.
Come prima cosa ridurrei il numero delle squadre in tutto il calcio europeo. Pensate come sarebbe bello avere un campionato europeo dal martedì al giovedì e poi la Serie A nel week-end. Con Lotito c'è una sola divergenza: entrambi vogliamo ridurre il numero delle squadre, lui però vuole attuare la politica dei piccoli passi e scendere a 18, mentre io dico che nel 1986 partecipavano 16 club e qui dobbiamo tornare.