‘Rinascimento Serie A’, 5 giocatori rivitalizzati nella 13esima giornata
Il turno di Serie A appena conclusosi è stato di vitale importanza per alcuni calciatori che, fra sabato e domenica, hanno forse definitivamente raddrizzato il corso di una stagione che non era cominciata proprio come immaginavano. Stiamo parlando dei 5 ragazzi che, con le loro prestazioni, hanno aiutato la squadra e se stessi a emergere dalle sabbie mobili in cui si erano colpevolmente cacciati.
Insigne, quotazioni in crescita
Le quotazioni, in termini di rendimento in campo, dello scugnizzo azzurro hanno subito a Udine, una decisa impennata verso l’alto grazie ad una preziosissima doppietta alla Dacia Arena. Due reti fondamentali che, oltre a regalare i 3 punti alla compagine di Sarri, hanno restituito un po’ di fiducia e serenità al numero 24 partenopeo che, ora, guarda al prosieguo della stagione con rinnovata convinzione e consapevolezza nei propri importantissimi mezzi.
Ragusa dalla mancata Pec alla prima rete in A
Dal caso “mancata pec” da parte del Sassuolo, poi penalizzato di 3 punti per aver dimenticato di notificare l’inclusione nel novero dei 25 in lista di Ragusa il giorno precedente il match casalingo col Pescara, l’esterno offensivo ex Cesena ha vissuto ieri una sorta di riscatto, almeno sul piano personale. Al di là della sconfitta subita dai suoi, infatti, l’ala destra dei neroverdi si è guadagnato un ottimo voto in pagella per merito del suo perfetto assist per il momentaneo 0-1 siglato da Ricci (prima rete in A per lui) e grazie alla sua prima marcatura in assoluto nella massima serie alla sesta presenza in campo (terza dal primo minuto). Una prestazione ininfluente ai fini del risultato (3-2 finale a favore della Sampdoria) ma che ha consegnato al tecnico Di Francesco un nuovo titolare in grado di far rifiatare, in attesa di Berardi, il titolarissimo Politano nel fitto calendario del Sassuolo.
Crack, flop poi fenomeno: la parabola di Luis Muriel
Il 13esimo turno di Serie A ci ha confermato quanto sia in forma l’attaccante colombiano della Sampdoria che, con Giampaolo e a Genova, sta trovando la dimensione giusta per ritornare ad essere quel “fenomeno” che tanto aveva impressionato nel primo anno di Serie A col Lecce (7 reti e 8 assist in 29 partite) nel 2011/12. Da “gordo” flop che aveva sciupato la chance concessagli dall’Udinese diverse stagioni fa a talento smarrito, il colombiano si sta riprendendo la scena persa diventando nuovamente decisivo per la propria compagine. Basti pensare che, le sue 6 reti, hanno portato alla Samp 1.38 punti a partita con 1 segnatura ogni 155’ e 3 assist vincenti. Insomma, Muriel ieri ha lanciato un segnale chiaro: il fenomeno è tornato e, ora, fa gola a tutti.
Hernanes, il ‘profeta' ritrovato
Il profeta rifiutato è rinato. Proprio così perché il centrocampista brasiliano andando in rete sabato contro il Pescara, si è messo nuovamente sulla “cartina geografica del calcio” palesando a tutti i suoi progressi in maglia Juventus. L’ex Inter, dopo i fischi, le contestazioni per il suo arrivo e le polemiche per il suo scarso rendimento, si sta guadagnando minuto dopo minuto (otto volte titolare in 17 gare ufficiali), nell’ampio turnover bianconero, la stima del tecnico Allegri che, mai come quest’anno, ha deciso di affidarsi al brasiliano di Recife anche in un ruolo non propriamente suo (mediano davanti alla difesa).
Candreva, un derby per rinascere
L’esterno offensivo ex Lazio, nella stracittadina di Milano, è letteralmente rinato. Da uomo di fascia che crossa molto ma che non riesce a incidere nell’economia complessiva del gioco, il romano è riuscito, con una saetta da fuori area, a riprendersi l’Inter e conquistare finalmente i propri tifosi. E nulla importa se il beffardo fato ha poi voluto che Candreva si sbloccasse proprio nella prima di Pioli, quell’allenatore col quale, ai tempi della Lazio, il numero 87 aveva avuto un diverbio sulla mancata fascia di capitano dopo l’addio di Mauri ma, del resto, il campo così come il suo rendimento vanno al di là di tutto, Candreva is back.