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Rigore Dzeko, il laziale Immobile: “E’ più grosso di me e cade in quel modo?”

L’episodio che ha decretato la vittoria della Roma sulla Sampdoria per 3-2 è stato commentato dal neo acquisto della Lazio, già in clima derby: “Non mi è sembrato proprio un fallo da rigore…”. Spalletti ha invece difeso il giocatore: “Gli avete dato per un anno del ‘pollo’ perchè non cadeva mai in area…”
A cura di Alessio Pediglieri
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La Roma ha vinto sulla Sampdoria, ma lo ha fatto in modo dubbio. Stando ai più, infatti il fallo da rigore in area doriana su Dzeko non doveva essere fischiato. Un episodio cruciale di una partita poi risolta dal dischetto dal solito infallibile Totti. Polemiche da molte parti, sia dagli sconfitti con le battute salaci del presidente Ferrero, sia dalla parte della Capitale laziale che non ha perso occasione per ironizzare sull'accaduto. Come è capitato a Ciro Immobile, neo acquisto estivo del club di Lotito che non ha avuto dubbi nel considerare eccessivo il penalty fischiato ai cugini giallorossi.

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Immobile il laziale – Ovviamente secondo la Roma e secondo il diretto interessato il rigore c'era, mentre sull'altra sponda del Tevere Ciro Immobile ha più di qualche perplessità in merito, aprendo il fianco al derby tra le due tifoserie: "Non mi sembra molto fallo perché Dzeko è un po’ più grosso di me e si lascia cadere in questo modo…" Un'espressione che determina dunque "l'aiutino" che la Roma avrebbe avuto contro la Samp, in un clima da stracittadina già acceso: "Sto bene alla Lazio, ho fatto esperienza: sono partito con il primo Conte, ho avuto le sue indicazioni, ora invece ho Inzaghi che è uno che ha tanta voglia di crescere. Penso che abbia trovato il gruppo giusto, insieme possiamo fare delle belle cose. Senza dimenticare Ventura, oggi in Nazionale, che è stato un maestro per me. E' lui che mi ha lanciato nel calcio che conta"

Il pollo Dzeko – Di pensiero diametralmente opposto, ovviamente, Luciano Spalletti, il tecnico della Roma che è tornato sull'episodio proprio nella conferenza stampa di fine gara. Difendendo la scelta dell'arbitro e soprattutto difendendo il proprio giocatore dalle accuse di aver finto di aver subito il fallo:  "Dzeko non è un simulatore, anzi si è parlato per un anno di Dzeko che non cadeva mai e stava sempre in piedi per voler tirare e continuare l'azione. Gli si è dato anche del pollo perché rimaneva sempre in piedi, quindi adesso non capisco queste parole…". 

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