Riganò: “Quando Babacar mi fa arrabbiare, lancio il telecomando”

Christian Riganò è stato un grande bomber, capace di realizzare gol in dieci categorie diverse (dalla Serie A alla Seconda Categoria, più la Liga). E da grande ex bomber Riganò dice di innervosirsi quando vede in televisione Babacar, che sembra assai involuto in questa stagione. L’ex centravanti della Fiorentina con enorme franchezza ha detto di arrabbiarsi tantissimo quando vede l’atteggiamento passivo e svogliato di Babacar: “L’atteggiamento di Babacar mi fa veramente arrabbiare, penso che io se giocassi adesso avrei la maglia più sudata della sua. Quando guardo la partita alla tv mi viene l’istinto di lanciare il telecomando. Lo scorso anno c’era il problema di contratto, quest’anno è risolto anche questo ed è ora che dimostri qualcosa. Sousa lo richiama di continuo durante la partita, un motivo ci sarà. Anche Bernardeschi è stato richiamato molte volte e infatti il suo atteggiamento è cambiato. In altre società ‘Baba’ diventerebbe uno dei tanti, a Firenze diventi subito idolo e ti adagi. La maglia ha un peso importante, va rispettata e amata. La presenza di Diego Della Valle nello spogliatoio darebbe un peso maggiore”.
Riganò dopo aver lasciato il calcio ha intrapreso la carriera da allenatore, con l’Ideal Club Incisa, i risultati fin qui sono stati eccellenti: “La mia carriera da allenatore è iniziata da poco, come sempre dal basso per fare esperienza. Ho preso una squadra ultimai in classifica, mentre adesso siamo quinti, ai playoff. Quando alleni hai tutta un’altra mentalità rispetto a quando giochi: si soffre molto perché non puoi entrare in campo, ma mi piace e vorrei provare a fare l’allenatore anche in futuro”.
Nell’intervista concessa a Radio Bruno l’ex giocatore ha svelato un retroscena sul suo rapporto con Dino Zoff, suo allenatore sul finire della stagione 2004/2005: “Un allenatore deve trattare tutti allo stesso modo e dare a tutti la possibilità di esprimersi. Sousa non è nato ieri e sicuramente sa cosa fare con Babacar. Le gerarchie esistono e credo che sia più colpa di Baba che di Sousa. Quando un allenatore non mi chiamava e non mi parlava, come capitò con Zoff a Firenze, ho smesso di giocare a calcio”.