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Riccardo Montolivo dice addio al calcio a 34 anni: “Ma mi hanno costretto a smettere”

L’ex centrocampista del Milan ripercorre gli ultimi anni della carriera, i peggiori, tra la proprietà cinese e l’arrivo di Elliott. “Mai avrei immaginato di vivere un’esperienza del genere”. E racconta cosa gli è accaduto in rossonero: “Non ho avuto neppure la possibilità di salutare i tifosi dopo sette anni”
A cura di Maurizio De Santis
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"Mi hanno condannato a smettere. E non ho avuto neppure la possibilità di salutare i tifosi dopo sette anni". A 34 anni Riccardo Montolivo appende le scarpette al chiodo e annuncia il ritiro. Immaginava per se stesso un finale di carriera differente, magari non scintillante ma nemmeno così anonimo. S'è perso nelle more della crisi del Milan, dei cambi societari e di staff tecnico. S'è perso anche a causa di un infortunio che un po' l'ha spinto nelle retrovie e un po' gli ha fatto da zavorra anche quando, avendo recuperato dal punto di vista fisico, sperava di giocarsi le proprie carte in maniera differente. E così tra le fila dei rossoneri s'è ritrovato improvvisamente degradato da capitano a calciatore normale fino a precipitare in un limbo fatto di allenamento in disparte, mancate convocazioni, presenze con la Primavera e tanta panchina anche nell'ultimo anno con Gattuso quando – causa infortuni – credeva potesse arrivare (finalmente) il suo turno.

Alla fine di una stagione nella quale da gennaio avevo praticamente smesso di giocare non per mia volontà né per problemi fisici, l’allenatore mi dice che farò parte del gruppo pur perdendo la centralità – ha raccontato Montolivo al Corriere dello Sport -. Poco prima della partenza per la tournée negli Stati Uniti, però, ricevo un sms dal team manager, l’ex arbitro Romeo: ‘Tu non vieni'. E non ricevo alcuna spiegazione.

Con l'arrivo di Leonardo Bonucci la fascia da capitano venne data all'attuale difensore della Juventus: una decisione dell'allora presidente Yonghong Li. Le cose non cambiano, anzi peggiorano, nonostante il passaggio del club dalla proprietà cinese al Fondo Elliott. I test fisici effettuati nell'estate certificano l'integrità fisica del calciatore, Montolivo però resta ai margini e un episodio in particolare gli fa capire, defintivamente, che per lui non c'è speranza né spazio.

In un match con Biglia fuori e io in panchina, José Mauri fece il centrale e Calabria, un terzino, partì mezzala – ha aggiunto Montolivo -. A un certo punto José Mauri chiese il cambio e l’allenatore spostò Calabria centrale e Calhanoglu fece la mezzala. Dopo quell’episodio provai a chiedere spiegazioni a Leonardo, mi disse che era stata una decisione del tecnico perchP non avevo minutaggio. Ovvio… non mi metteva mai dentro. Mai avrei immaginato un’esperienza del genere.

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