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Retroscena di mercato, quando il Barça soffiò Afellay alla Juve

Afellay sembra rinato all’Olympiakos dopo le esperienza sfortunate col Barcellona. La Juve lo avrebbe voluto a Torino nel 2010 ma i blaugrana lo strapparono ai bianconeri. A fine stagione può rappresentare l’ennesimo colpo a parametro zero.
A cura di Maurizio De Santis
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Ibrahim Afellay, ala sinistra olandese di origine marocchina, 28 anni, rinata dopo un paio d'infortuni che ne hanno bloccato la carriera. Rottura del legamento crociato a Barcellona e poi ancora sotto i ferri ai tempi dello Schalke04 per una lesione muscolare alla coscia. "Sono distrutto, mi sento mentalmente a pezzi", confidò allora l'ex esterno del Psv quasi sopraffatto dalla voglia di appendere le scarpette al chiodo. "Sì, ci ho pensato. A un certo punto credevo fosse già giunto il momento si smettere". In Spagna era giunto convinto di coniugare sogno e carriera: andò a segno anche in una semifinale di Coppa del Re e addirittura si rivelò prezioso assist-man per Lionel Messi in una sfida europea contro il Real Madrid. Ma quelle ambizioni si trasformarono presto in un incubo. Adesso che è all'Olympiakos – avversario della Juventus nella fase a gironi di Champions – sembra rinato: il primo passo è stato il prestito, poi la firma in calce all'accordo annuale con i greci. Cinque gare quest'anno prima d'incontrare i bianconeri, 2 gol (uno in campionato e l'altro in Champions), 362 minuti giocati, condizione fisica in crescendo e classe riemersa dalle ceneri: abbastanza per Hiddink, ct dell'Olanda, si ricordasse di lui e lo riportasse in nazionale. Dieci giorni fa, nella gara di qualificazione a Euro 2016 contro il Kazakistan è tornato anche al gol con la maglia arancione dopo due anni.

Afellay alla Juventus, il retroscena. I bianconeri avrebbero voluto in squadra nel 2010 ma il Barcellona chiamò banco ed ebbe la meglio sia sulla Juventus sia sull'Inter che pure s'era messa sulle tracce del calciatore. Gli è mancata la consacrazione dopo essere esploso tra le fila del Psv avendo vinto 4 campionati e una Coppa nazionale. I catalani lo blindarono con un contratto di cinque anni e una clausola rescissoria mostruosa (100 milioni di euro) ma la sorte aveva in serbo per lui altro. E chissà che a fine stagione la Juve non possa tentare il colpo a parametro zero per un calciatore che sembra finalmente aver ritrovato fiducia nei propri mezzi, continuità di gioco e rendimento, voglia di stupire e riprendersi – con gli interessi – tempo e soddisfazioni perse finora.

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