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Real Madrid, una porta per due, ma Navas non molla: “Courtois? Non cedo nemmeno morto”

Il portiere costaricense arrivato a Madrid nel 2014 non ha alcuna intenzione di cedere la titolarità del ruolo all’ultimo arrivato, il belga Courtois. Un dualismo che potrebbe creare più problemi che soluzioni, come in passato accadde per Diego Lopez e Iker Casillas. Dovrà essere bravo Lopetegui a gestire la convivenza.
A cura di Alessio Pediglieri
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A Madrid un portiere adesso è di troppo. Dopo l'ufficializzazione dell'arrivo di Courtois alla corte dei Blancos, si potrebbe aprire un ‘contenzioso' con Navas, fino ad oggi portiere titolare che si ritrova a dover fare i conti con un altro numero uno, di nome e di fatto. Sana concorrenza, dicono gli esperti, di quella che fa crescere il livello globale e rendere ancor di più tutti, ma è una situazione che potrebbe creare un effetto boomerang indesiderato.

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Nuove gerarchie da ristabilire

A Madrid, Lopetegui deve fare subito una scelta e dare delle gerarchie. Difficilissimo, perché Navas si è guadagnato il posto da titolare, ha un rendimento positivo, si è integrato nel gruppo e dal 2014 è riuscito a diventare a tutti gli effetti il titolare della porta blanca. Ma adesso, con Courtois, arrivato per 40 milioni e fortemente voluto dalla dirigenza tutto si complica perché il belga non può fare panchina.

L'arrivo di Thibaut Courtois al Real Madrid a parole, al momento, non spaventa il diretto interessato, Keylor Navas, prelevato nell'estate 2014 dal Levante per 10 milioni di euro e che può vantare un palmares da titolare di tutto rispetto: ha collezionato col Real Madrid 141 presenze vincendo tre Champions, una Liga, 4 Mondiali per club, tre Supercoppe europee e una di Spagna.

La mia intenzione è rimanere. La mia voglia di andare via è pari a quella di morire…

Tutto nelle mani di Lopetegui

Una situazione scottante: Lopetegui di certo non può permettersi di perdere uno dei due suoi portieri, le competizioni per una sana rivalità ed alternanza ci sono, dalla Liga alla Champions League, passando per le competizioni e le Coppe nazionali. Ma basterà? Il precedente al Real Madrid non è confortante: la difficile convivenza tra Diego Lopez e Iker Casillas portò più mal di testa che soluzioni positive. Adesso la situazione potrebbe ripetersi: manca pochissimo all'avvio della nuova stagione e con la squadra in turnè americana è ancor più complicato sedersi attorno ad un tavolo e chiarire la situazione guardando negli occhi i due portieri, definendone le gerarchie.

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