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Real Madrid, Mourinho all’attacco: i potenti ci penalizzano con orari strani e cartellini

Josè Mourinho, lancia i suoi strali contro i fantomatici “potenti”: considerando che lui allena il Real Madrid, vien da sè pensare che si riferisca al Barcellona.
A cura di Marco Beltrami
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mourinho real madrid

Lo Special One, non sta tradendo le aspettative nemmeno in terra spagnola: anche qui come aveva fatto in Italia, tesse abilmente la sua tela in maniera tale da inculcare nei propri giocatori del Real Madrid quella sensazione, di essere soli contro tutto e tutti, in maniera tale da ottenere il massimo dai suoi "alfieri".

Alla vigilia del match di Liga contro il Deportivo La Coruna, l'uomo di Setubal si scaglia verbalmente contro i cosiddetti potenti (chiaro il riferimento al Barcellona): "Sappiamo tutti chi sono (il Barcellona, ndr): loro possono giocare a tutte le ore che vogliono, noi ne abbiamo due fila alle dieci di sera. Io parlo, parlo, parlo. Ma non ho forza o potere di decisione. Eppure non tutti si lamentano. Alcuni hanno la vita più semplice, più organizzata. Sembra che possano scegliere a che ora giocare. A chi mi riferisco? Agli amici di chi decide. Lo sapete voi e lo so io. Non siamo noi… Noi non abbiamo questo tipo di privilegi. Nella migliore delle ipotesi, faccio ridere chi ha il potere. Non vale la pena perdere troppo tempo, le cose sono abbastanza chiare. A volte si fanno cose per ingannare un po': il Malaga, ad esempio, gioca lunedì e poi giovedì deve affrontare noi".

Un riferimento anche ad un certo abuso e scientifico utilizzo dei cartellini contro la sua squadra: "E' facile dare ammonizioni contro di noi – ha detto il tecnico di Setubal -. Con noi, il giallo diventa rosso. Quello che non è niente, invece, diventa giallo. Siamo fortunati a non avere i cartellini arancioni, altrimenti ne avremmo di sicuro più di tutti. Da questo dato arrivo alla conclusione secondo cui è facile ammonire i nostri giocatori".

Infine però anche qualche parola dolce nei confronti dei suoi rivali: "Abbiamo sempre parlato bene di Pep e della sua squadra. Noi stiamo facendo un buon campionato, saremmo primi se loro non avessero ottenuto tanti punti e tante vittorie consecutive. Pep è un allenatore di grande prestigio, non contano gli anni di professione ma ciò che si fa. Ci sono allenatori che, dopo 40 anni di attività, non sono conosciuti da nessuno".

 

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