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Real Madrid-Juventus, Alex Del Piero spinge i suoi ex compagni: “Fate come me!”

L’indimenticato capitano bianconero, alla vigilia della super sfida di Champions, racconta dalle pagine della Stampa di quando fece piangere i tifosi “blancos” con la sua doppietta.
A cura di Alberto Pucci
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Anche se lontano, Alex è sempre vicino…ai colori bianconeri. Non perde infatti occasione, l'ex numero dieci juventino, per parlare della sua Juventus, specialmente quando la vecchia signora si appresta a mettere l'abito da sera e diventare protagonista nei grandi eventi continentali. Per "Pinturicchio", il prato della Champions League è sempre stato il suo guardino di casa. Su quel tappeto verde ha giocato partite fantastiche e costruito vittorie memorabili. A poche ore dalla sfida tra i ragazzi di Conte e quelli di Ancelotti, Alex riavvolge il nastro dei ricordi e torna a quella serata di cinque anni fa, quando con una sua doppietta mise in ginocchio il Real: "Per la Juventus era il grande ritorno su un grande palcoscenico – racconta Del Piero ai colleghi della Stampa – Quel palcoscenico, per me, è stato come la Scala per un grande direttore d’orchestra, quando tutti si alzano in piedi per un applauso interminabile. A me è accaduto al novantesimo minuto di una partita memorabile, dopo una doppietta al Bernabeu, dove non avevo mai segnato prima, per una vittoria che mancava alla Juventus da 46 anni".

L'omaggio del Bernabeu – Quel 5 novembre del 2008, rimarrà indelebile nella testa dell'ex capitano della Juventus. Dopo l'inferno della Serie B, il paradiso della Champions League: il giusto premio per chi, come lui, rimase attaccato alla maglia bianconera anche dopo lo scandalo che colpì il club piemontese. Alex Del Piero, nel suo racconto, ricorda ancora in maniera commossa l'applauso dei tifosi spagnoli: "Ranieri decide di sostituirmi, e quando compare il «dieci» sulla lavagna luminosa del quarto uomo, il pubblico comincia a battere le mani, e poi l’applauso sale, sale, sale – racconta Del Piero – Ci metto qualche istante a rendermi conto di quello che stava succedendo, per questo ho una reazione «a scoppio ritardato», poi comincio a rispondere a quel tributo, ricambiando l’applauso. E infine, il mio inchino ai tifosi. È stato un omaggio straordinario, il culmine di una serata esaltante, che mi ha completato come calciatore. Non finirò mai di ringraziare il pubblico del Santiago Bernabeu, e mi tengo stretto quel ricordo".

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