Real Madrid, Florentino Perez esalta Carletto: “Ancelotti sarà il nostro Ferguson”

Se c'è qualcuno al mondo pronto a non festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo, questi sono i tifosi del Real Madrid. Champions League (la "decima", vinta al fotofinish contro i cugini), Mondiale per Club, Supercoppa di Spagna, Supercoppa europea, testa della classifica, ottavi di Champions conquistati con sei successi su sei partite e diversi record (di squadra e personali) frantumati: per la società di Madrid, il 2014 rimarrà un anno da ricordare a lungo e da raccontare ai nipotini. Grande parte del merito, di questa straordinaria cavalcata, è di Carlo Ancelotti. L'ex allenatore del Paris Saint-Germain è stato il principale artefice delle vittorie "merengues", riuscendo a farsi amare da Cristiano Ronaldo e compagni e resistendo alle (poche) bufere che si sono abbattute sulle capitale spagnola nel corso della stagione. Dopo il successo sul San Lorenzo, squadra e club hanno festeggiato a lungo, brindando all'ennesimo trofeo alzato al cielo e ad un'annata probabilmente irripetibile. Tra i più scatenati, durante la "fiesta" del Real Madrid, proprio colui che chiamò Carletto da Reggiolo nel giugno del 2013: Florentino Perez.
L'idea del presidente – In attesa di sfidare il "suo" Milan, nella suggestiva amichevole di fine anno a Dubai tra le due squadre europee che possono vantare il maggior numero di successi in Champions League e Coppa dei Campioni (10 vinte dal Real, 7 dai rossoneri), Ancelotti ha ricevuto i complimenti del presidente che, ai colleghi di "Marca", ha rilasciato una dichiarazione particolarmente importante: "Ancelotti? Vogliamo che, in futuro, diventi il nostro Alex Ferguson". I marziani del Barcellona? E chi se li ricorda. José Mourinho? Dimenticato. Il rinnovo di Carletto? Una pura e semplice formalità. Madrid e la Spagna intera, sono ai piedi dell'allenatore dal "sopracciglio impazzito", di colui che con il suo fare "bonaccione" ha saputo mettere in campo una formazione spettacolare, dandogli equilibrio e trasmettendo il "mantra" spettacolare del vecchio maestro Arrigo Sacchi: il "mentore" che mise al mondo l'Ancelotti allenatore. Con in bacheca la Coppa del Mondo per club e in tasca il visto per Dubai (dove riabbraccerà Pippo Inzaghi ed il suo amato Diavolo), Carlo Ancelotti si gode gli applausi e le dichiarazioni di Florentino Perez, in attesa di scartare il suo regalo di Natale: il contratto fino al 2017. Tornare a Milano? Per il momento non se parla: la "fiesta", a Madrid, è appena cominciata.