Real Madrid, Cristiano Ronaldo: “Non parlo più fino a fine stagione”
E' un silenzio destinato a far rumore quello scelto da Cristiano Ronaldo, nel post gara di Champions League contro la squadra di Roberto Di Matteo. Reduce dal pareggio interno contro il Villareal e dalla sconfitta con l'Athletic Bilbao, il Real Madrid ha conosciuto l'ennesima notte di dolore, a causa dell'inaspettata vittoria dello Schalke 04. Un successo tedesco ampiamente meritato e, forse, anche un po' stretto per quello che si è visto fino alla fine, con i campioni d'Europa arroccati in difesa a protezione di quella qualificazione che sarebbe incredibilmente saltata in caso di ulteriore gol tedesco. Una sconfitta amara che ha infiammato il pubblico del Bernabeu, già infastidito dalle recenti prestazioni dei ragazzi di Carlo Ancelotti e dal sorpasso in testa alla classifica dell'odiato Barcellona. Il tecnico italiano, subito dopo il triplice fischio finale, è stato molto chiaro: "La squadra ha giocato molto male e messo a rischio una qualificazione che sembrava fatta dopo l'andata – ha dichiarato Ancelotti – Abbiamo messo in mostra limiti mentali, fisici e difensivi. I fischi? Sono meritati e dobbiamo accettarli".
L'ira di Cr7 – Probabilmente ingenerosi, forse un po' troppo cattivi nei confronti di una squadra al vertice del calcio europeo da mesi, i fischi del Bernabeu sono entrati nel cuore e nella testa del giocatore simbolo di questo Real Madrid. Uscito dal campo con il morale sotto i tacchetti e scuotendo visibilmente la testa, Cristiano Ronaldo non ha gradito per niente la contestazione arrivata dalle tribune dell'impianto madrileno. Nonostante la doppietta, che gli ha permesso di superare Raul nella classifica cannonieri europea e raggiungere Messi in quella dedicata solo alla Champions League, Cristiano Ronaldo è tornato a casa con lo stomaco in subbuglio per il comportamento della tifoseria del Real Madrid. Visibilmente contrariato, il portoghese è passato velocemente davanti alla "mixed zone" del Bernabeu scappando dalla contestazione e rilasciando una frase inequivocabile: "Io non parlo più fino a fine stagione". Non è la prima volta che il Pallone d'Oro in carica entra in conflitto con i propri tifosi. Nel 2012, durante la gestione Mourinho, Cristiano Ronaldo soffrì incredibilmente la contestazione del pubblico di Madrid. Stessa sorte pochi giorni fa, quando la tifoseria contestò squadra e Cr7 colpevoli di aver festeggiato il compleanno del portoghese, poche ore dopo la sconfitta in campionato contro i cugini dell'Atletico.
#AncelottiVeteYa e #AncelottiDimision – Sono gli hashtag che hanno preso piede in Spagna e che esprimono la rabbia dei tifosi blancos per il momento particolare della squadra. Nel mirino della contestazione c'è il tecnico italiano, lo stesso della ‘decima' e del record di vittorie che ha fatto grande le merengues sotto la sua gestione. E se i tifosi iberici non fanno sconti all'allenatore, dall'Italia arrivano testimonianze di solidarietà e un invito sincero: "Vieni da noi, lasciali perdere".