Real Madrid, Ancelotti esonerato per colpa di Gareth Bale? Dalla Spagna ne sono sicuri
In principio fu Silvio Berlusconi, fino all'altro giorno Florentino Perez. Dura la vita dell'allenatore, soprattutto se hai avuto a che fare con dei presidenti "ingombranti" come i sopra citati. Chiedere a Carlo Ancelotti per conferma. Il mister di Reggiolo, sia al Milan che al Real Madrid, ha avuto a volte il duro compito di dover ascoltare i consigli tecnici dei due proprietari. E se nell'esperienza rossonera gli venne contestato di non schierare abbastanza giocatori creativi ("Abbiamo tanti calciatori bravissimi nel palleggio, dovevamo puntare su questo e invece abbiamo fatto il contrario", disse Berlusconi nel 2009), alle latitudini di Madrid "Carletto" si è dovuto sorbire le irritazioni di Florentino Perez, in merito alla presenza in campo di Gareth Bale. Il giocatore gallese, costato un'occhio della testa al Real Madrid, ha da sempre tra i suoi fan anche il numero uno del club "merengue". Il presidente vorrebbe sempre vedere in campo l'ex Tottenham e, nei mesi scorsi, lo ha più volte detto ad Ancelotti.
Al di là della stagione da dimenticare del Real Madrid (secondo in Liga e fuori per mano della Juventus, nella semifinale di Champions League), la goccia che pare abbia fatto traboccare il vaso, e probabilmente ha messo in testa a Perez di esonerare il tecnico, è stata una delle ultime sostituzioni del gallese: quella durante la partita con il Valencia, terminata con una sconfitta, alla 17ª giornata. Secondo il quotidiano spagnolo "AS", Carlo Ancelotti non ha mai perso la testa per Gareth Bale, anzi. Per l'ex allenatore del Milan, il fenomenale gallese era un di più: un giocatore da inserire in una squadra già di per sé eccezionale. Un separato in casa, insomma. Un giocatore che, probabilmente, anche gli stessi compagni non vedevano di buon occhio: "Devono passargli di più la palla, solo così può dimostrare il suo valore", dichiarò inferocito l'agente di Gareth Bale, Jonathan Barnett, dalle colonne del Daily Telegraph. La risposta dell'allenatore, tirato per la giacchetta dal procuratore del gallese, fu altrettanto acida: "Questo è un mondo in cui un sacco di gente parla, e a volte parla troppo!".