Real, a Dortmund CR7 non basta: è solo 2-2
CR7 non basta, il tabù Dortmund resiste. Un Real "italiano", due volte in vantaggio, ha sognato con Ronaldo (98 gol nelle coppe europee). Ma Aubameyang a 2′ dall'intervallo e Schurrle, a 3′ dal 90′, cancellano la speranza delle merengues di firmare la prima vittoria di sempre a Dortmund.
La chiave – Il Real ha assorbito l'esuberanza del Borussia con la difesa bassa nel primo tempo, ha dominato in contropiede e sui corner: ha ottenuto così il primo successo della sua storia a Dortmund. Tuchel ha rischiato, con una squadra altissima. Ha retto finché Dembelé ha aperto spazi finchè le linee non si sono sfaldate. Ma nel secondo tempo, il Real ha gestito ritmo e possesso, fino al colpo vincente, di potenza e precisione, di Schurrle.
Formazioni – Thomas Tuchel opta per Dembélé, in grado di garantire più ritmo e continuità dell'esperto Schürrle, in campo nel 2-0 del Wolfsburg, unica sconfitta esterna del Real in Champions l'anno scorso, ancora leggermente sofferente per l'infortunio al ginocchio. Götze e Castro hanno un ruolo chiave nel 4-1-4-1, che diventa 4-3-3, davanti al 21enne Weigl, centromediano già in campo con la personalità e il senso della posizione del veterano. Dietro, senza l'infortunato Marc Bartra, preferisce Ginter accanto a Sokratis.
Il Real – Nessuna sorpresa o quasi nemmeno nell'undici di Zidane. Nessuna concessione all'equilibrio difensivo (si ipotizzava Kovacic o Casemiro come centrocampista arretrato nel 4-3-3). Invece il Real, fermato dal Las Palmas in campionato e mai vittorioso a Dortmund, si presenta col meglio del talento creativo a centrocampo (Kroos, James e Modric), dietro al tridente Benzema-Bale-Cristiano Ronaldo.
Prime emozioni – Bürki è il primo a intervenire, sulla punizione da fermo di Ronaldo che ha segnato così due gol nelle ultime quattro partite di Champions, gli stessi che aveva realizzato nelle precedenti 46 partite giocate. Immediata la risposta di Navas, al debutto stagionale dopo l'infortunio, sempre sul calcio da fermo, un po' centrale, di Castro.
Dortmund, linea alta – Il Dortmund preme con la linea alta, e mette paura con Aubameyang che tende ad accentrarsi partendo da sinistra. Da quella parte accompagna un po' di più anche perché il jolly Guerreiro è adattato nella posizione di centrocampista sul settore mancino: con i gialloneri, infatti, ha giocato non più di quattro minuti in quel ruolo. Ma è proprio da quella parte che il Borussia attacca in maniera quasi esclusiva nei primi 20 minuti.
La scelta è inevitabilmente rischiosa sui contropiedi del Real, che difende molto basso, anche con il centrocampo, e lascia che sia il Borussia a fare la partita.
Cr7 timbra ancora – Letale l'azione che al 17′ vale il vantaggio. Contropiede 5 contro 4 avviato da Benzema, che due minuti prima era inciampato in area solo davanti a Burki, bravo a disegnare il cambio di gioco con Kroos. Il tedesco prolunga in area per Bale, che disegna il settimo assist a CR7 in Champions (solo Benzema, 11, gliene ha serviti di più). Il tacco consegna a Ronaldo l'occasione per il secondo gol in due partite in questa Champions, il 95mo nella storia della competizione, a sole due reti dalle 100 in Europa. Nessuno segna quanto CR7, in gol anche nel 3-0 al Bernabeu del 2014, nell'ultima doppia sfida a Die Schwarzgelben, contro le squadre tedesche: 18 con questo, davanti a Messi (15) e Ruud van Nistelrooy (13).
Dortmund sprecone – Il Borussia, che arriva dal 6-0 a Varsavia contro il Legia, la più larga vittoria esterna in Europa nella storia del club, nel primo quarto di gara totalizza 101 passaggi nella trequarti offensiva contro i soli 35 del Real nel primo tempo, spreca tanto, forse troppo (10 tiri totali fino all'intervallo). E rischia di pagare presto il mancino alto, leggermente deviato, di Dembelè (23′, tocco ancora di Aubameyang) sul contropiede 2 contro 1 vanificato dal pessimo filtrante di James.
Cruciale Dembelé – I tagli di Dembelé, bravissimo a sfruttare i semi-spazi e creare superiorità numerica, cominciano a spostare anche l'asse della manovra tedesca, anche perché da quella parte lo fronteggia Danilo, schierato fuori ruolo per l'infortunato Marcelo. E' proprio l'ex Rennes (11 passaggi nel primo tempo, tutta qualità più che quantità) a pennellare il corner per il colpo di testa di Sokratis, che sovrasta Ramos ma non angola abbastanza per preoccupare Keylor Navas.
Il pareggio – Fa tutto da solo, però il costaricano al 43′: respinge la punizione di Guerreiro sul petto di Varanen, Aubameyang tocca proprio sulla linea e si prende la paternità del meritato pareggio. Decisamente rivedibile, però, il piazzamento in linea della difesa merengue. Il gol annullato per chiaro fuorigioco di Ronaldo chiude un primo tempo frenetico, scandito dalle 33 combinazioni fra Schmelzer e Ginter (saranno 48 a fine partita). Il Borussia ha dominato il possesso palla, ma i 7 palloni intercettati dal Real a 6 e i 17 persi dai tedeschi a 12, hanno tenuto in partita un Real molto "italiano".
La ripresa – Lo schema non cambia nella ripresa. Il Real aspetta, il Borussia preme e spreca, prima con Dembelé, alto, poi con Aubameyang che chiama Navas alla quarta parata della serata. Chi si vede poco è Gotze, che parte tardi al 56′ per andare a ricevere un filtrante e vanifica un possibile contropiede, e comunque si limita solo ad appoggi banali, in orizzontali all'indietro. Non a caso al 58′ Tuchel lo toglie per Schürrle. Un minuto dopo non scatta bene il fuorigioco, sul cross di Ramos Ginter si perde Cristiano Ronaldo che di testa va a un'unghia dal secondo vantaggio.
Borussia soffre – Adesso la difesa altissima di Tuchel comincia ad andare in affanno, soprattutto dal lato che era di Gotze. Saltano le coperture preventive, James può godere di qualche fondamentale metro di libertà in più e viene più spesso incontro ad aprire spazi in profondità, e Schmelzer deve intervenire di mestiere su Ronaldo (63′), che reagisce con un paio di calcetti non gravi ma di certo scorretti.
Nuovo vantaggio – La partita gradualmente cambia. Chiaro il segnale che arriva al 66′. Bale ha appena messo alto di testa su calcio d'angolo, sul ribaltamento di fronte Dembelè sbaglia una verticalizzazione facile, nega al Dortmund un contropiede goloso e fa da preludio al vantaggio spagnolo. Ancora imperfetto il piazzamento della difesa di Tuchel, in linea sui calci d'angolo. Schmelzer stavolta stringe troppo la posizione, Benzema gli sguscia alle spalle, prende il palo in spaccata ma a porta vuola dul rimpallo c'è proprio Varane, sfortunato protagonista sul gol del pareggio tedesco, che si riscatta con il suo primo gol in Champions.
Pari – Adesso che la partita diventa più di gestione che di corsa (30 passaggi a26 negli ultimi 30 metri per il Real nella prima mezz'ora della ripresa), Zidane chiama in campo Kovacic per James mentre Tuchel richiama Dembelé, il migliore dei suoi, per Pulišić. Il cambio sarà decisivo. Suo l'assist morbido per Schurrle che disegna un sinistro devastante per i sogni di Zidane. Qualche dubbio, però, rimane, per la rovesciata mancata da Aubameyang prima della conclusione fulminante dell'ex Chelsea, che ha abbattuto un difensore. Al Real restano solo i rimpianti.