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Razzismo, anche Di Francesco sulla scia di Ancelotti: “Siamo pronti a fermarci”

“Dobbiamo dare noi un segnale, essere duri e decisi. Tutti parlano, poi la sola cosa che conta è il fare”. Così in conferenza prepartita il ha voluto dare la propria opinione sul tema razzismo. Appoggiando le parole di Carlo Ancelotti. Poi, sul Parma: “Gervinho? Ho chiesto un paio di fucili per fermarlo…”
A cura di Alessio Pediglieri
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Tiene banco la 19a giornata di campionato che terrà incollati gli appassionati dalle 12 alla mezzanotte proponendo un palinsesto disseminato da partite. Tra queste, c'è anche quella che vedrà impegnata la Roma a Parma in una trasferta trabocchetto per i giallorossi contro la rivelazione di questa prima parte di campionato. Una gara delicatissima per gli equilibri interni al gruppo di Di Francesco che ha appena rialzato la testa con il successo interno sul Sassuolo.

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Tra i tanti temi toccati in conferenza stampa da parte dell'allenatore della Roma, sempre sotto stretta osservazione da parte della critica più accesa, c'è stato anche il tema di questi ultimi giorni, sul razzismo. Una piaga che non si riesce a debellare nello sport, soprattutto nel mondo del calcio dove ciclicamente si è sempre sullo stesso tema: quali contromisure adottare in via definitiva.

Il ‘caso' Koulibaly

Di Francesco ha voluto spalleggiare il collega Ancelotti. Il tecnico del Napoli aveva sottolineato tutto il proprio disappunto nel non aver visto interrompere la gara di San Siro contro l'Inter dopo i ripetuti appelli di sospendere il match per i cori e gli insulti dagli spalti nei confronti di Koulibaly. Per tre volte l'allenatore dei partenopei aveva fatto richiesta, per tre volte ci si è limitati alla comunicazione via speaker.

Si dice che tutti sono bravi a governare uno Stato, gestire un hotel o fare gli allenatori. L'importante però è fare. E fermare le partite, magari anche solo per dieci minuti, può essere un segnale importante

L'accusa di Ancelotti

Nel dopo gara, Ancelotti non aveva girato attorno al problema: "In attesa che ci dicano quante volte bisogna richiedere la sospensione del match prima che avvenga, succedesse di nuovo sono io il primo a dire ai miei giocatori di uscire dal campo". Parole di fuoco, un concetto di ‘rottura' che Ancelotti aveva già sposato in tempi non sospetti, sottolineando le differenze tra il calcio italiano e quello straniero su queste tematiche.

Contro il razzismo stop alle partite

La novità è che oggi Ancelotti non si ritrova da solo: "Sono d'accordo con Ancelotti: se lo Stato non riesce a regolamentare le situazioni, dobbiamo essere noi a dare delle risposte importanti. Fermarsi è una di queste." Così Di Francesco ha espresso la propria opinione, spalleggiando Ancelotti: "Bisogna essere duri e decisi quando ci sono certi comportamenti, come è stato fatto in Inghilterra". 

La partita: attenzione a Gervinho, Schick o Dzeko per l'attacco

Ovviamente si è anche parlato della gara di Parma, con l'ex Gervinho pericolo numero uno da fermare: "Ho chiesto alla società di comprare 3-4 fucili per sparargli: dovremo provare a limitarlo, il Parma gioca molto sulle sue ripartenze e noi dovremo essere bravi". Ma l'attenzione massima sarà sui propri giocatori: "Perotti è stato positivo ma farlo giocare due gare dopo un lungo stop comporta dei rischi. C'è anche El Sgaarawy pronto. Schick o Dzeko? Tutti e due sono pronti, sceglierò io. A disposizione anche Lorenzo Pellegrini"

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