Ramirez come ai bei tempi, Quagliarella immortale. Lapadula sbaglia troppo
La Sampdoria batte il Genoa nel 69esimo derby della lanterna in Serie A e sogna l’Europa League. Il Genoa, invece, resta a 6 punti e intravede, malgrado una partita di grande intensità e voglia, lo spettro della Serie B con mister Juric sempre più in bilico. Eppure, questa sera al “Ferraris” i 14 punti di distacco precedenti il match non si sono affatto visti con i padroni di casa in grado di creare più di un grattacapo ai più attrezzati blucerchiati.
La differenza però, come accade sempre nelle stracittadine più importanti, l’hanno fatta gli episodi con i doriani più abili a sfruttare le occasioni create per merito di Ramirez ma soprattutto di uno Zapata, in versione assistman, in stato di grazia. Dalla pessima prestazione di Lapadula alle giocate del predetto uruguaiano, ecco top e flop di Genoa-Samp.
I Top di Marassi
Ramirez apre il derby e cancella la sfortuna
I tempi della grande sfortuna, degli infortuni e delle incertezze fisiche sembrano, finalmente, terminati. Ramirez segna, porta in vantaggio i suoi, tinge di blucerchiato il derby e allontana, in uno solo colpo, i fantasmi del passato. Da punta di diamante di un centrocampo, simil-rombo, di straordinaria qualità, l’uruguaiano punge gli avversari e, oltre a suggerire per la coppia Quagliarella–Zapata, riesce a trovare anche l’azione vincente. Al 24’ della prima frazione di gioco, infatti, il numero #90 blucerchiato sfruttando una sponda del poderoso attaccante colombiano, entra in area di rigore su dubbia chiusura di Zukanovic, resiste alla carica del centrale bosniaco e batte, col destro, in uscita disperata Perin. Un gol che indirizza il match e che regala una gioia autentica ad un ragazzo fortissimo ma in abbondante credito col fato.
Zapata in versione caterpillar, immarcabile
Questa sera non esulta imitando Baciccia, il marinaio presente nel simbolo della Sampdoria intento a fumare la pipa. Eppure, Zapata determina pure più di un singolo gol con una prepotenza fisica straripante che mette in crisi la già precaria difesa del Genoa e due assist vincenti che schiantano il Grifone. Il primo, su stacco di testa su Rossettini che libera Ramirez, il secondo, con passaggio in orizzontale in area per il tap-in di Quagliarella. E poi, azioni su azioni, movimenti da pivot, da punta centrale che fa salire la squadra e attaccante che ormai, in coppia col napoletano, sembra davvero inarrestabile. Atletismo, dinamismo dunque ma anche una qualità palla al piede e voglia di mettersi a disposizione della squadra.
Taarabt giocoliere del Genoa, inventa e ci prova
Il Genoa non demerita, lotta su ogni palla e ci mette il cuore. Chi invece ci mette un po’ di estro, di classe, di verve, di fantasia è il marocchino Taarabt con sortite offensive che lasciano il segno e garantiscono buone chance per i suoi. L’ex Benfica, dimagrito in estate di 11 kg, vola e con estrema leggiadria e continuità salta l’uomo in ogni singola azione creando quella superiorità numerica essenziale per aprire varchi utili a Laxalt a sinistra e Rosi a destra. Una partita di assoluto valore per un ragazzo che, un po’ come Ramirez, ma per motivi differenti, si sta mettendo alle spalle, al di là del risultato di questa sera, un mastodontico calvario. Rinato (o quasi).
Quagliarella al top, prestazione da leader
Trentaquattro anni e la voglia di un ragazzino. La voglia di dimostrare e di determinare anche questa sera, anche nel sentito derby, il 69esimo in A, con i rivali del Genoa. E pure se il gol arriva a poco dallo scadere del match, Quagliarella, da grande leader, da condottiero carismatico, da vero capitano dà l’esempio, combatte, si sacrifica e contende ogni singolo pallone agli avversari diventando prezioso, rete a parte, soprattutto in copertura. Una gara al top, una partita da far rivedere ai più piccoli e che, in una squadra composta da molti giovani, serve forse più di una vittoria o di un gol. Eterno.
I Flop di Genoa-Samp
Zukanovic da horror, suo l’errore per il vantaggio doriano
Le stagioni ma anche le prestazioni del suo primo anno italiano col Chievo sembrano lontani anni luce. E sì perché Zukanovic, divenuto poi un globetrotter sul mercato con quattro maglie indossate in appena 2 anni, è sembrato essere l’anello debole del tridente difensivo del Genoa composto da Izzo e completato da Rossettini. Un anello debole a cui va imputato il gol dello svantaggio iniziale con un clamoroso errore in chiusura, il cui rimedio, la spinta da tergo, poteva essere ancora più letale dello sbaglio stesso. Una imprecisione esiziale su spizzata di Zapata che ha aperto la strada a Ramirez bravo a restare in piedi, a non tuffarsi in cerca del penalty e a segnare la rete dello 0-1.
Il tutto però, con la correità dell’ex doriano Zukanovic che poi, nel prosieguo del match, non riesce a riprendersi con giocate interlocutorie e interventi sempre sul filo contro i forti avanti avversari.
Colpisce una traversa e più nulla, ecco la gara di Rosi
Spinge, corre, combatte sull’out destro trova anche una traversa nel primo tempo ma non riesce a incidere e ad accompagnare con efficacia la manovra d’attacco. In un 3-5-2 i cui esterni hanno l’onere di percorrere tutta la fascia e supportare le proprie punte, Rosi non è stato in grado di mettere al centro palle invitanti con diversi errori di misura dovuti alla eccessiva foga e ad un grande nervosismo (testimoniato dalle continue proteste nei confronti dell’arbitro). Componenti poco utili alla squadra che gli garantiscono poi, il cambio col più offensivo Lazovic.
Lapadula che flop, si perde sul più bello
Se il Genoa esce stremato e poi sconfitto da questo derby della Lanterna, buona parte del merito è dell’attaccante Lapadula. In un contesto agonistico dove tutti mettono il 110%, lui compreso, l’ex Milan non riesce a concretizzare un paio di clamorose occasioni dinanzi a Viviano con delle acrobazie tanto belle quanto inutili. Eppure, a lui sono demandati i gol della salvezza, i gol che finora sono mancati a questo pugnace e sfortunato Grifone che, senza i suoi lampi, sembra condannato non solo ad una stagione di stenti ma anche ad una improduttività offensiva che contrasta con la grande mole di gioco spesso prodotta. Inceppato.
Tabellino e voti:
Genoa (3-5-2) Perin 5.5; Izzo 6, Rossettini 5.5, Zukanovic 4.5; Rosi 5 (Dal 54’ Lazovic 6; dal 87’ Pellegri s.v.), Rigoni 6 (Dal 67’ Pandev 6), Omeonga 6.5, Miguel Veloso 6, Laxalt 5.5; Taarabt 6.5, Lapadula 5. A disposizione: Lamanna; Gentiletti, Migliore, Biraschi; Cofie, Brlek, Lazovic, Bertolacci; Galabinov, Pandev, Ricc, Pellegri. Allenatore Ivan Juric 6
Sampdoria (4-3-1-2) Viviano 6; Bereszynski 6, Silvestre 6.5, Ferrari 6, Strinic 6; Praet 7 (Dal 77’ Alvarez 5.5), Lucas Torreira 6.5, Linetty 6; Ramirez 6.5 (Dal 59’ Barreto 6); Quagliarella 7, Zapata 6.5 (Dal 87’ Caprari s.v.). A disposizione: Puggioni, Tozzo; Sala, Andersen, Regini, Murru; Alvarez, Barreto, Verre, Capezzi; Caprari, Kownacki. Allenatore Marco Giampaolo 7
Arbitro e assistenti
Il fischietto di questa sera è Massimiliano Irrati di Pistoia, i suoi assistenti, invece, saranno Dobosz e Marrazzo, il quarto uomo Giacomelli. Rocchi sarà il Var e Pinzani il suo assistente. In particolare, il fischietto toscano è internazionale da quest’anno e vanta già 77 gare di Serie A, con 364 gialli (media di 4.8 ammonizioni a partita), 5 rossi e 21 penalty totali. Ultima gara arbitrata: Cagliari-Benevento 2-1. Col Genoa 7 sfide con 4 vittorie del Grifone, 2 pari ed una sconfitta, con la Samp, il fatturato recita: 9 match con 4 successi, 3 pari e 2 sconfitte.
Precedenti, 69esimo derby in Serie A
Quello di stasera è il derby numero 115 della storia, il 69esimo giocato in massima serie. Il bilancio globale dei match sin qui disputati (68 in Serie A, 16 in B, 12 in Coppa Italia e 18 in altre Coppe, tornei e amichevoli) è di 29 vittorie dei “padroni di casa”, 44 pareggi, 41 successi della Samp, con 124 gol del Genoa e 140 della Samp. Nei 68 incontri in serie A lo score totale è di 17 affermazioni del Genoa, 26 della Samp e 25 pareggi. Nei 34 precedenti del derby di A giocati in casa del Genoa, il bilancio è di 10 vittorie del Grifone, 12 della Doria e 12 pari.