Raiola: “Un errore Balotelli al Milan. L’affare Pogba lo preparavo da due anni”
Mino Raiola è tornato a parlare dei trasferimenti di due dei suoi assistiti che più hanno fatto discutere: il passaggio di Mario Balotelli al Milan e di Paul Pogba al Manchester United. Lo ha fatto in una lunga intervista rilasciata al Financial Times, nella quale non ha usato mezzi termini per definire "un errore" il passaggio dal Manchester City ai rossoneri di SuperMario, ma anche che il trasferimento del francese era in lavorazione da due anni.
La cessione di Balotelli. "Un grosso errore che ho commesso", ha spiegato Raiola, "è stato quello di far andare Mario Balotelli dal Manchester City al Milan, e di lasciarglielo fare contro il mio consiglio. Gli avrei dovuto dire: avrai successo col City, punto. E se l'avessi fatto, lui quel successo l’avrebbe avuto". In effetti da allora la parabola di Balotelli è stata sempre discendente: attualmente è al Nizza, dove sembra stia lentamente ritrovando gol e fiducia nei propri mezzi.
L'affare Pogba. Ben diversa la situazione del francese, portato a costo zero alla Juventus e poi al Manchester United per oltre cento milioni. "Quello che vedete è il risultato finale di un lavoro di due anni", ha chiarito Raiola, "ho passato due anni a lavorare sull'accordo del Manchester United con Paul Pogba. Lui poteva andare in tutti i top club: il Real Madrid aveva appena vinto la Champions League, là sarebbe potuto diventare un giocatore trofeo". E dire che proprio il calciatore aveva voluto fortemente la Juventus, quando già era di proprietà del Manchester United.
All'epoca, bisognava rinnovare il contratto in scadenza, ma le parti non trovarono l'accordo. Ferguson si infuriò, dandogli del coglione, racconta Raiola. Che poi spiega: "La Juventus lo voleva a tutti i costi, tuttavia la Juve è un club che storicamente ha poca pazienza con i giovani. Ho detto a Pogba: “Questo forse non è un passo buono per te”. Ma Pogba si era fissato con la Juventus, e se gli chiedevo perché mi diceva che nella mia vita lui ha sempre scelto la strada più difficile".