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Raiola, retroscena su Moggi: “Disse non venderai mai in Italia se sei scortese con me”

Il procuratore ha raccontato l’episodio avvenuto ad inizio anni Novanta: “L’ho aspettato due ore, e gli dissi che era stato maleducato. E lui…”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Curioso retroscena di mercato quello svelato da Mino Raiola: ad inizio anni Novanta, infatti, l'allora direttore generale della Juventus avrebbe "avvertito" il pleni-potenziario procuratore di non essere scortese con lui, pena una sorta di "boicottaggio" del mercato nei propri confronti. Lo ha raccontato lo stesso Raiola al Financial Times, rivelando come avessero un appuntamento per discutere di un affare: e lì sarebbe arrivato "l'avvertimento".

Appuntamento fissato per le 11 del mattino, Raiola si presenta in leggero anticipo, alle 10.45. "Fui portato in una stanza", ha spiegato, "e sembrava di essere dal dentista. C'erano 25 persone, tutte intente a fumare e parlare. Alle 11:15 nessuno mi chiamò, così andai dalla segretaria e gli dissi: "Per favore, sto aspettando il signor Moggi, può dirmi tra quanto tempo arriverà?", ma lei: "Tutta questa gente è in attesa di Moggi", mi rispose guardandomi". A quel punto Raiola, all'epoca ventenne, decise di andare via.

Ma l'incontro avvenne comunque, poco dopo. Ed è lì che sarebbe arrivato il famoso avvertimento: "Due ore dopo incontrai Moggi in un ristorante, e con lui c'era una parte di quelle venticinque persone", ha aggiunto ancora Raiola, raccontando poi del suo incontro personale con l'allora direttore generale bianconero sempre al Financial Times. "Siete il signor Moggi?", avrebbe chiesto poi ancora Raiola, ed a risposta positiva avrebbe quindi aggiunto con un pizzico di fastidio: "Trovo molto maleducato avermi fatto aspettare". A quel punto, racconta ancora Raiola, avrebbe poi aggiunto Moggi: "Chi sei?", e dopo essersi presentato come Mino Raiola, il direttore generale bianconero avrebbe risposto in maniera secca: "Ah, Raiola. Se sei scortese con me non venderai mai un calciatore in Italia".

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