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Raiola: “Lasciate stare Donnarumma, il vero problema è Mirabelli”

L’agente del portiere milanista pubblica un lungo comunicato nel quale difende il proprio assistito, mostra toni concilianti verso il club e l’ad Fassone ma attacca il direttore sportivo: “Gigio non c’entra niente e non ha fatto niente di male e quindi non è giusto strumentalizzarlo per fare guerra a me. Queste polemiche gli fanno comodo per distrarre l’attenzione dal vero problema: il suo progetto tecnico”.
A cura di Maurizio De Santis
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Giù le mani da Donnarumma. Un conto è l'ad Fassone, l'altro il direttore sportivo Mirabelli. Ed è contro quest'ultimo che Mino Raiola si scaglia nel lungo comunicato che segue le parole del portiere ("mai detto o scritto di aver subito violenza morale" relativamente al giorno della firma in calce al rinnovo del contratto). Tono conciliante con il club, non altrettanto nei confronti del diesse: ennesimo colpo di cena nella telenovela iniziata durante l'estate scorsa e poi deflagrata nelle novità di queste ore.

1° punto: Gigio strumentalizzato per fare la guerra me

Prendo atto di quello che dice Mirabelli su di me e contro di me, dopotutto siamo in un paese democratico e può dire quello che pensa – si legge nella lunga nota pubblicata gazzetta.it -. Mirabelli ha un problema personale contro di me e usa Gigio Donnarumma per attaccarmi. Ma io non ne farò un circo mediatico e, ancor di più, non voglio che questo venga fatto sulla pelle di Gigio. Risponderò a Mirabelli nei luoghi appropriati e al momento giusto. Gigio non c’entra niente e non ha fatto niente di male e quindi non è giusto strumentalizzarlo per fare guerra a me. Anche perché è evidente a tutti che il problema del Milan non è Gigio, né tantomeno Antonio.

2° punto: Ho rispettato la sua scelta di restare, lasciatelo in pace

Stranamente poi né Mirabelli, né la società hanno commentato lo striscione che è apparso ieri allo stadio. Noi non abbiamo mai imposto al Milan di prendere Antonio. E’ stata una scelta tecnica di Mirabelli che ora dovrebbe quanto meno difendere. Vi voglio ricordare che questa estate c’erano offerte economiche e professionali per Gigio che nessun calciatore avrebbe mai rifiutato. Ma Gigio e la sua famiglia hanno fatto una scelta con il cuore. E io ho rispettato tale scelta. Il mio interesse oggi è solo che Gigio venga lasciato tranquillo e solo così potrà fare il suo meglio. Questa dovrebbe essere anche la priorità del ds del Milan.

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3° punto: Polemiche usate per distrarre l'attenzione

E se non è così, dovrebbe essere la priorità della proprietà del Milan o di chi la rappresenta. A Mirabelli oggi fanno comodo queste polemiche perché tolgono l’attenzione dal vera problema del Milan: il suo progetto tecnico. Io non ho nulla contro il Milan, anzi ci tengo al Milan e vorrei avesse successo. Vi ricordo che ho 4 giocatori in prima squadra e ho interesse che i miei assistiti raggiungano risultati importanti. Ma non è solo questo, penso anche che per il calcio italiano sia importante che il Milan torni ad essere protagonista in Italia e a livello internazionale. Ora è arrivato Gattuso che è una persona per la quale ho molta simpatia e rispetto e a cui auguro tutto il bene possibile.

4° punto: apertura al dialogo ma con l'ad Fassone

Ho letto tante cose false e assurde che non ha neppure senso commentare o smentire. Delle questioni dei contratti dei miei assistiti non ho mai parlato in pubblico e non lo farò ora. Ho stabilito da tempo una linea aperta di colloquio cortese e professionale con il dott. Fassone che ho incontrato anche di recente. Se ci fossero dei problemi e se fosse necessario mi troverò con il dott. Fassone e cercheremo delle soluzioni. Ma questo non solo per Gigio o Antonio, anche per qualsiasi altro mio giocatore".

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